Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dell'incidenza dei casi di attacchi di panico all'interno della popolazione italiana e delle persone che chiedono aiuto. Questo dato allarmante è stato osservato da P. Vinciguerra, presidente dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico.

 

Tra le cause non del tutto conosciute dei disturbi d'ansia, si è comunque aggiunta la crisi economica che sta caratterizzando il nostro Paese. Associato alla crisi, l'attacco di panico è stato definito come la sindrome della quarta settimana che riguarda la paura di non arrivare a fine mese per via degli stipendi ribassati, perchè si è perso il lavoro o si vive una precarietà lavorativa. Questa condizione porta il soggetto a sviluppare tutti i sintomi concernenti l'ansia fino ad arrivare a sviluppare un vero e proprio attacco di panico.

 

Secondo l'esperta: " Si comincia con l'insonnia e si va avanti con il possibile aumento della pressione arteriosa, per poi arrivare a sviluppare gastrite. La situazione peggiora e comincia la tachicardia. Il giorno si vive con l'ansia, i pensieri allarmanti aumentano, si pensa sempre e solo alle difficoltà economiche. Si crede di poter tenere sotto controllo tutto e poi un giorno arriva il primo attacco di panico che somiglia alla paura di impazzire". 

 

Secondo P. Vinciguerra bisognerebbe intervenire prima che si manifesti il panico in quanto il soggetto che sviluppa tale disturbo  non ha la forza nè l'energia per intraprendere nuovi percorsi e non si mostra d'aiuto alla famiglia per risolvere i problemi economici, ma diviene lui stesso fautore di problemi. Pertanto è importante agire preventivamente e non sottovalutare i primi segnali di ansia.

 

A cura di Federico Baranzini

www.federicobaranzini.it