L’attacco di panico viene categorizzato all’interno della grande famiglia dei disturbi d’ansia. E’ caratterizzato da un periodo di intensa paura, disagio o sofferenza associati a sintomi fisiologici e cognitivi, il cui picco massimo si ha intorno ai 10 minuti dall’inizio dell’attacco.

Sintomi fisiologici: accelerazione del battito cardiaco, brividi o vampate di calore, sudorazione, sensazione di soffocamento, vertigini, nausea, tremori, formicolio degli arti.

Sintomi cognitivi: ansia, paura, senso crescente di terrore, paura di perdere il controllo, senso di sconforto.

 

Incidenza

Circa 10 milioni di italiani hanno vissuto, almeno una volta nella loro vita, l’esperienza di un attacco di panico. Molti di loro hanno vissuto quest’evento una volta sola, ma in 1 caso su 2 l’attacco di panico si trasforma in una patologia e oltre 2 milioni di persone hanno sviluppato un vero e proprio disturbo di panico con attacchi ripetuti, ansia e fobie.

Da una ricerca effettuata dall’Associazione liberi dal panico e dall’ansia (ALPA), presentata di recente al Convegno Nazionale sul Disturbo da attacchi di panico, è emerso che più esposte a questi episodi risultano essere le donne, le quali hanno il doppio della possibilità di stare male.

 

Cosa succede nel cervello quando si manifesta un attacco di panico?

Secondo il Prof. Giampaolo Perna, primario di Neuroscienze Cliniche di Villa San Benedetto Menna: “L'attacco di panico si scatena perché esiste un sistema di allarme nel cervello che scatta in maniera sbagliata. Il panico è quindi un falso allarme che segnala il rischio di morte per una disfunzione del corpo. Esiste una dimostrata predisposizione biologica all'attacco di panico. Quando questo compare nella vita di una persona suscita una reazione di ansia anticipatoria, cioè la paura di avere una crisi, e dei comportamenti protettivi che imprigionano la persona. Questo la porta a evitare molte situazioni come, ad esempio, luoghi chiusi, affollati, viaggi, per la paura di star male".

 

Terapia

La terapia farmacologica con farmaci che agiscono sulla serotonina e la psicoterapia cognitivo comportamentale rappresentano le due forme di terapia più adeguate al trattamento degli attacchi di panico. Sarebbe opportuno, inoltre, associare a questa terapia combinata, esercizio fisico almeno 3 volte a settimana, ed evitare di fumare in quanto è stato dimostrato che il fumo può elicitare il panico e può peggiorarlo.

 

A cura di:
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