Sullo speciale legame di Manet con la pittura italiana, e in particolare con l’arte del capoluogo veneto del Cinquecento, si concentra la mostra dal titolo Manet. Ritorno a Venezia. Appena inaugurata a Palazzo Ducale e aperta al pubblico fino al prossimo 18 agosto, l’esposizione affronta la pittura del celebre artista francese come mai era accaduto in Italia in precedenza, grazie alla collaborazione di tanti prestigiosi musei internazionali oltre che ai prestiti del parigino Musée d’Orsay, il quale detiene il maggior numero dei suoi capolavori.
Nel ripercorrere l’intera carriera artistica di Edouard Manet (1832-1883), l’itinerario della mostra evidenzia le sue libere interpretazioni di opere del Rinascimento a seguito dei primi viaggi in Italia negli anni cinquanta dell’Ottocento, nella città lagunare e quindi nel capoluogo toscano, come documentano i diversi accostamenti delle sue opere con i capolavori dei grandi maestri italiani. Nell’ambito di un ricco percorso espositivo che annovera circa ottanta opere, tra dipinti, disegni e documenti, si potranno ammirare confronti storici come quello tra il nudo femminile della tela Olympia, che lascia per la prima volta la Francia, e la Venere di Urbino dipinta da Tiziano nel 1538, proveniente eccezionalmente dalla Galleria degli Uffizi. Altra straordinaria testimonianza della relazione con l’arte di Tiziano è il famoso quadroColazione sull’erba, uno tra i più importanti di Manet, concepito nel 1862 dopo aver ammirato nelle sale del Louvre il Concerto Campestre risalente agli inizi del XVI secolo.
Per Manet il rinnovamento della pittura doveva avvenire all’interno della tradizione, tuttavia il percorso della mostra veneziana non tralascia gli intensi rapporti che ebbe con le avanguardie culturali del suo tempo. Oltre a suscitare presto scandalo negli ambienti ufficiali e benpensanti, a partire dal 1863 frequenterà sempre più i giovani pittori suoi ammiratori che costituiranno il gruppo impressionista, per quanto gli interlocutori a lui più vicini rimarranno gli amici letterati come Baudelaire, Zola o Mallarmé, ispiratori di una pittura in grado di catturare la modernità della vita contemporanea
Via Venice-etc