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Continua la nostra rassegna dedicata alle smart city, così dopo la city 2.0 a San Francisco e dopo che anche alcune nostre città italiane sembra si stiano dirigendo piano piano verso una gestione digitalizzata e trasparente, oggi l’esempio cardine è dato da Palo Alto, ed è un esempio importante perché dimostra che la tecnologia può fare breccia anche in piccole cittadine (Palo Alto ha solo 65.000 abitanti), e non solo in grandi centri urbani. Certo avere la Stanford University a due isolati di distanza può aiutare, soprattutto se come nel progetto Open Data di Palo Alto sono gli stessi studenti a mettersi in gioco nella progettazione delle applicazioni.
Il primo agosto scorso il sito dati della città californiana era online e forniva dati quali le valutazioni degli stessi cittadini sulle condizioni del manto stradale lungo tutta la città, la posizione di alberi e parchi, i percorsi ciclabili, i livelli d’acqua dei torrenti, i livelli di piogge e maree, ed i dati di censimento del 2010. Ma l’aspetto più interessante di queste innovazioni sta sicuramente nel progetto Open Budget.
In cooperazione con una startup locale la città americana di Palo Alto ha lanciato il servizio Open Budget che apre alla consultazione dei cittadini le finanze della città e permette alle persone di vedere come evolvono nel tempo.....
Via F|Mattiuzzo
