Finalmente è arrivata la tua agognata vacanza, nonostante la crisi? Sì? Allora ecco qualche consiglio per partire senza pensieri e non rischiare di trovare le piante del tuo orto secche e ormai irrecuperabili.
Alla periferia di Firenze, dove la campagna è solo un ricordo, c’è una biblioteca con l’orto sul tetto.
Si chiama BiblioteCaNova Isolotto e ha dato vita a BibliOrto: non solo un appezzamento di terreno coltivato ma un laboratorio permanente di orticoltura, per l'apprendimento delle tecniche di produzione di frutta e verdura, ma anche della coscienza alimentare, educazione sensoriale, difesa della biodiversità, consumo consapevole, economia solidale, educazione ambientale, cittadinanza attiva.
In pratica non ci capivo nulla. "Idro che?" ho detto al mio amico la prima volta che l'ho sentito: "Idroponica ?...ah, cioè posso coltivare un orto in casa, praticamente". Ho la fortuna di avere un piccolo terrazzo ma niente di più.
"La coltivazione idroponica è l'arte di far crescere le piante nell'acqua. La parola deriva dal greco "hidro = acqua" e "ponos = lavoro". Visto che bravo? Ho fatto i compiti e mi sono letto un po' di guide sulla coltivazione indoor.
Ridisegnare un altro spazio urbano è possibile. Forse è indispensabile, oggi più che mai.
Qualcuno lo sta già facendo, ma l'elemento basilare è l'informazione su spazi urbani adibiti ad orti e aree verdi da trasferire all’opinione pubblica, anche a quella meno sensibile.
Così i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi stanno tessendo questo racconto, in un documentario che è in fase di completamento prodotto da Mammut Film .
L’opera si chiama God save the green ed è un viaggio geografico e culturale che va dal Brasile al Kenia fino a Casablanca, per fare tappa anche a Torino, dove ad esempio Gaetano ha trasformato il tetto di casa sua in un orto urbano botanico.
Paolo Gullino, ventisette anni, è arrivato dal Piemonte, sua terra natale, con un furgoncino carico di piante, semi e una missione da compiere: diffondere e far conoscere proprietà e impieghi di piante provenienti da terre lontane, tutte con grandi qualità nutrizionali e terapeutiche, da noi ancora sconosciute.
Una laurea in restauro del verde, agricoltore per passione, incontriamo Paolo in uno dei suoi orti sperimentali, qui in Toscana, dove sta coltivando con successo Stevia, Perilla, Okra e altre specie rare e originali: nella nostra regione, infatti, ha trovato molte persone che hanno ben accolto la sua iniziativa, aiutandolo a inserirsi in reti di vendita alternative.
«Ho iniziato la mia ricerca delle piante famose nel mondo per le loro qualità salutistiche nel 2005 - racconta Paolo -, a fianco di mio padre, esperto agricoltore, che da tempo desiderava imprimere una svolta alla sua abituale produzione, provando a coltivare qualcosa di diverso dal solito mais e foraggio».
Dopo un periodo iniziale di studio e documentazione, concentrano la loro attenzione su alcune specie particolarmente interessanti; se ne procurano le piante madri e, nella serra del nonno a Torino, Paolo inizia a coltivarle per ottenerne semi e talee.
«Dopo quattro anni di lavoro e ricerca - ricorda Paolo - siamo riusciti a migliorare la produzione e a ottenere una buona qualità del raccolto».
Nel 2009 comincia l'avventura toscana, con la sperimentazione di nuovi terreni e l'incremento delle capacità produttive e qualitative.
Patate, aglio e cipolle sono tra i doni dell'orto che richiedono una maggiore attenzione relativamente alla loro conservazione.
Se tenuti per lungo tempo ad una temperatura inadatta, possono germogliare e ciò, nel caso delle patate, può comportare la formazione di sostanze tossiche a causa delle quali potrebbero non essere più commestibili.
Chi ha a propria disposizione una cantina che rimane fresca per tutto l'anno potrà facilmente ovviare al problema, ma anche coloro che devono accontentarsi di una dispensa casalinga o del mobiletto della cucina potranno mettere in pratica alcuni accorgimenti per prolungare la durata sia delle patate che dell'aglio e delle cipolle.
Lo Zinco è un minerale molto comune in natura, è oligoelemento essenziale per l’uomo e l’ossido di zinco ha proprietà antisettiche e fungicida. Per duttilità e robustezza, per secol...
Il passare del tempo lascia sugli oggetti in zinco una patina che dona un fascino particolare, il materiale sottoposto ad usura e agli agenti atmosferici, assume colorazioni e sfumature che variano dal blu, verde, grigio al bianco.
Ti guarda da dietro i fornelli del suo lindo e onesto ristorantino e se gli parli delle minuscole piante che ingioiellano le...
VivAlpi di Marco Picca Piccon è un vivaio specializzato nella coltivazione e riproduzione della flora montana. Tra queste anche la Gentiana, l'Helleborus, e la Pulsatilla...
Come individuare lo spazio verde e le piante migliori per il vostro giardino seguendo i consigli di Dana Frigerio la garden design di Stile Naturale.
Se avete la fortuna di possedere uno spazio verde perchè non provate a disegnare ed elaborare un progetto, seguendo i miei consigli, potrete capire quali sono i passi fondamentali per ottenere dei buoni risultati.
Individuerete così il posto perfetto dove mettere a dimora le vostre piante preferite e progettandolo darete funzionalità allo spazio verde che circonda la casa.
Compostaggio domestico: struzioni per fare il compost in casa, con o senza composter...
Vediamo insieme come effettuare un perfetto compostaggio. Per fare un compost domestico devi avere a disposizione un giardino, oppure anche semplicemente un balcone.
Le materie prime per la produzione del terriccio compostato sono tutti gli scarti, residui ed avanzi di ogni tipo organico, biodegradabili, ovvero aggredibili dai microbi. Vanno invece evitati i rifiuti “non naturali” .
Ottimi elementi per il compostaggio sono gli avanzi di cucina di origine vegetale, i fondi di the e caffè, gli scarti del giardino e dell’orto e altri materiali biodegradabili (ad es. carta non patinata, cartone, segatura e trucioli).
Elementi invece meno adatti a realizzare un compost domestico sono gli avanzi di cibo di origine animale, cibi cotti (in piccole quantità, perché altrimenti attraggono insetti) e le foglie di piante resistenti alla degradazione (magnolia, lauroceraso, faggio, castagno, aghi di conifere).
Shamengo pioneer Richard Reynolds is taking back the city of London with his trowel and tulip bulbs! Read more about urban gardening, including tips on how to be a stealthy gardener at www.guerrillagardening.org.
Da qualche anno lavoriamo al progetto piante Innovative nelle regioni del Piemonte e della Toscana. Dal nostro contatto con la Terra traiamo semi, piantini, tisane, e altri prodotti derivati…queste piante sono di carattere medicinale e internazionale, usate di già in buona parte del mondo.
La creatività non ha limiti, tra le varietà da noi coltivate si trovano fiori, verdure antiche e comuni, piante rare, officinali e tutti i prodotti che riusciamo a creare da esse. Il nostro obiettivo è di portare benessere e vita alle persone nei mercati, nel contatto diretto in azienda e nei campi che si aprono sulla campagna circostante, in tal luogo si possono quindi ammirare le coltivazioni, la serra che produce i piantini e il campo che si caratterizza appunto per le sue varietà e per i metodi di coltivazione operati.
Principalmente coltiviamo quattro tipi di varietà vegetali dalle virtù uniche, da noi definite piante Innovative:
A Santhià, nelle campagne del vercellese, Giovanni insieme ai suoi due fratelli ha deciso di dedicarsi all’impresa agricola di famiglia, riconvertendo la coltura del riso (fallimentare) ad orto generico.
Giovanni ha poi creato Leverduredelmioorto.it, piattaforma digitale dove ciascuno può coltivare il proprio orto acquistando anche “realmente” i prodotti una volta a settimana e ricevendoli direttamente a casa.
La metà dell'acqua usata per conservare il paesaggio evapora a causa di una cattiva predisposizione degli strumenti o di una sbagliata modalità di irrigazione.
Se chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o mentre si insaponano le stoviglie è una semplice e buona pratica per limitare il consumo dell'acqua, non da meno lo è il principio di irrigare orti e giardini domestici con metodi razionali ed efficienti.
Cinque consigli per annaffiare l'orto in estate con oculatezza ed evitando di sprecare acqua.
Con l’arrivo dell’estate, soprattutto se abitate in regioni particolarmente soleggiate, dovrete prepararvi ad affrontare periodi di particolare siccità, soprattutto in assenza di frequenti piogge estive serali che interessano solitamente i mesi più caldi, con
riferimento a luglio e ad agosto.
Ciò non significa che dovrete necessariamente consumare quantità d’acqua spropositate per l’annaffiatura dell’orto e delle piante. Vi basterà infatti cercare di seguire alcuni piccoli e semplici accorgimenti.
Grazie a questa pianta bulbosa, infatti, potremo tenere lontane molte specie di parassiti dal nostro amato giardino.
Parassiti tremate! Le corone d’aglio son tornate! Grazie a questa pianta bulbosa, infatti, potremo tenere lontane molte specie di parassiti dal nostro amato giardino. Facile da coltivare, grazie alle sue proprietà e all’odore pungente può essere impiegato in diversi modi per preservare le nostre coltivazioni dagli attacchi incontrollati dei parassiti: vediamo come.
Prima di tutto è bene sapere che la stevia che parleremo in questo post è la rebaudiana bertoni, perchè ne esistono oltre 240 varietà e quella ad interesse alimentare, come dolcificante, è solo questa.
Detto ciò vediamo di capire qualcosa in più. La stevia è un arbusto della famiglia delle compositae (per intenderci la famiglia del girasole) originario del Sud America, caratterizzata dalla presenza di numerosi composti dal sapore dolcissimo e privi di calorie.
Se fare giardinaggio e coltivare le vostre piante vi piacerebbe molto, ma in tempo di crisi non vi sconfinfera per nulla spendere quattrini per acquistare vasi, balconnette, terriccio, piante (e chi più ne ha più ne metta!) allora come perdervi l'occasione di fare un progetto come questo? Usate i vostri rifiuti!
Tetra pak, bottiglie in PET, contenitori degli yogurt e barattoli di latta saranno i vostri perfetti alleati: vi farete da soli vasi, sistemi di propagazione per talee e mini serre il tutto con 0 spese extra inoltre addio terriccio e via con il compost!
Il giardinaggio è una delle vostre passioni, ma non avete spazio a sufficienza o, ancor peggio, non possedete neppure un terrazzo? Non c’è problema Britta Rileye Rebecca Bray hanno pensato bene di aiutarvi.
E' un mese di febbrile attività, in cui ogni nostra azione sarà importante per il futuro dei raccolti e delle piante.
A metà strada tra la primavera e l'estate, la lunazione di maggio svolge un ruolo fondamentale per la crescita di tutto il mondo vegetale. La natura è oramai iperattiva, anche nei climi più rigidi e negli angoli più ombrosi dei boschi.
Nei coltivi, come nei pochi spazi ancora liberi dalla presenza dell'uomo il ciclo della vita si avvicina al suo culmine. E' tempo di febbrile attività anche nell'orto e nel giardino, dove il desiderio di raggiungere raccolti copiosi e fioriture abbondanti non deve fare dimenticare il prezioso ruolo ecologico svolto da ogni essere vivente, parassiti e malerbe comprese.
Quindi prima di preoccuparsi di effettuare trattamenti (anche quando si utilizzano, i preparati non tossici dell'agricoltura biologica) è consigliabile fermarsi un attimo e chiedersi: "E' davvero necessario eliminare questa colonia di afidi dalle mie rose? E questo piccolo cespo di portulaca (tra l'altro ottima cruda nelle insalate) perché non lasciarla vegetare anche se "ruba" un po' di acqua e di nutrimento dai pomodori?"
Un orto urbano per piccoli spazi. Urb Garden progettato dall’industrial designer Xavier Calluaud è un piccolo orto verticale perfettamente autosufficiente.
Ogni pianta è inserita in un proprio vaso amovibile che permette una facilità di cura della pianta.
La struttura verticale è dotata: di un bidone, in cui rifiuti organici vengono trasformati in concime, di un terrario per i vermi i cui escrementi fertilizzano le piante e di un sistema di irrigazione interno a goccia che recupera l’acqua in eccesso e la ricicla.
Alex Mitchell – scrittrice e giardiniera urbana – insegna ai lettori come trasformare un terrazzo, un davanzale di una finestra o un piccolo spazio incolto, in un giardino.
Volete trasformare il vostro balcone in un angolo di paradiso terrestre?
Avete sempre desiderato di curare un orto ma abitate in città?
Volete frutta e verdura fresca per tutto l'anno?
Se la risposta a tutte queste domande è si, questo è il libro che fa per voi: L'orto sul terrazzo – come coltivare frutta e verdura in città.
È questo il biologico che si metterà in mostra e aprirà le porte ai cittadini durante la campagna PrimaveraBio 2012. Negli ultimi anni si è manifestato sempre più il bisogno di ricucire lo strappo tra le città e la campagna, come reazione al modello alimentare industrializzato, che tende a negare il ruolo degli agricoltori, del lavoro delle donne e degli uomini nei campi, il ruolo stesso della terra e del territorio. Nella maggior parte dei casi, questa voglia di ruralità, di stabilire un contatto armonico e intelligente con l’ambiente e l’agricoltura del proprio territorio, si deve accontentare di una scampagnata con pic-nic nei prati, l’acquisto di qualche prodotto nello spaccio aziendale o, al massimo, con un pasto in un agriturismo. La PrimaveraBio, appuntamento annuale organizzato da A.I.A.B. (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), vuole rispondere a queste esigenze e cercare di indirizzarle verso le esperienze che maggiormente qualificano l’agricoltura (il metodo di produzione biologico) e le aree protette. L’undicesima edizione della campagna organizzata in collaborazione con Legambiente, Federparchi, Alpa, Ctm Altromercato ed il Movimento EcoSport, partirà il 25 aprile e si concluderà il 27 maggio .
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