Alla ricerca delle vecchie varietà di frutta piemontese: Daniele Viola e mamma Rosalba coltivano le nocciole tipiche della Val Susa e il Moscato San Valier.
La sua specializzazione sono i meli e i castagni, ma in catalogo ha molte altre specialità locali, talvolta davvero rappresentative della Val Susa terra di confine, quale l’uva di origine francese ‘Moscato San Valier’ a chicchi piccoli, sferici e verdi, dolcissima e profumata, adatta sia alla tavola sia alla vinificazione.
O come il susino ‘Briansunas’ che, lo ricorda il nome dialettale, era popolare a Briançon, ma per usi non alimentari. Dunque un susino interessante non tanto per il frutteto del goloso, quanto per quello dell’etnobotanico colto, essendo una specie endemica (Prunus brigantiaca) di un tratto di Alpi a cavallo tra le due nazioni.
Madre e figlio si contendono la palma di provetti ricercatori circa le piante “strane” e nella sfida quasi quasi a vincere è la deliziosa Rosalba con tutti i suoi fagioli, i suoi pomodori, i suoi cetrioli, i suoi ortaggi esotici di cui riceve i semi dal fratello missionario in Centro America.