NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE
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Appuntamenti, eventi, notizie ... tutto quello che può interessare chi opera nel settore della traduzione.
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Turpiloquio e traduzione

Turpiloquio e traduzione | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Come tradurre to fuck? Guardando su qualsiasi dizionario di inglese si nota che questa parolina ha sempre svariati significati, ma se troviamo nel testo uno scambio d’insulti che contiene quel termine svariate volte ci accorgiamo anche che non possiamo tradurre la parola fuck sempre allo stesso modo. Negli anni la traduzione più utilizzata è stata quella del verbo “fottere” e dell’aggettivo “fottuto”. Non si è però fatto caso a come in italiano in realtà questi termini altro non siano che espressioni dialettali, comuni nel sud d’Italia. D’altra parte, però, negli anni hanno ormai preso sempre più piede anche nel resto del Paese, grazie appunto a delle traduzioni “imperfette”.

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To fill a form: come tradurre compilare un ‘modulo’ in inglese? 

To fill a form: come tradurre compilare un ‘modulo’ in inglese?  | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Raccogliere un modulo si traduce con to collect a form. Nel caso di un viaggio all’estero, ci sentiremo dire che Visa forms may be collected at the airport upon arrival (al momento dell’arrivo a destinazione). Compilare un modulo si traduce con to fill up a form. Su alcuni prestampati vi capiterà di leggere: This form should be filled up in capital letters (in lettere maiuscole). Spesso gli utenti non prestano la dovuta attenzione alle istruzioni per la compilazione dei moduli: ecco perchè può essere utile precisare a caratteri cubitali: Please go through the general instructions before filling up this form. Depositare un modulo si traduce con to submit a form. Nel caso di pubbliche amministrazioni moderne ed efficienti forms may be submitted in electronic format. Attenzione alle scadenze: the deadline for the submission of this form is May 30th, 2017.

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VIP October 2016: Marta Stelmaszak

VIP October 2016: Marta Stelmaszak | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

How did you get into translation? Tell us a little about your path!
I started a Polish language and culture degree to become a teacher (and maybe, just maybe a writer), and I switched to BA in Applied Translation in London after I realized I didn’t want to let go of foreign languages. I qualified as a court interpreter in the UK while still a student and I worked for several courts and the police around the country. I started translating soon after finishing my degree. I then took the Diploma in Translation from CIOL.

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“Anche tu puoi fare il traduttore!” e altre balle del crowd-sourcing

“Anche tu puoi fare il traduttore!” e altre balle del crowd-sourcing | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Per alcuni di voi sarà forse una sorpresa, ma per fare il traduttore non basta sapere le lingue. Mettendo da parte le sue responsabilità etiche e spesso giuridiche, il professionista ha come minimo cultura extra linguistica, competenza generale e testuale (in almeno due lingue), fa controlli di qualità e di coerenza, si documenta, fa ricerche, fa domande, impara, pensa, rilegge, adatta, e non da ultimo deve essere in grado di giustificare nella teoria le sue scelte lessicali, sintattiche e grammaticali.

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Ebook: 21 strumenti gratuiti per traduttori

Ebook: 21 strumenti gratuiti per traduttori | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

21 strumenti gratuiti per traduttori presenta 21 app, programmi e servizi web utili per gestire meglio il carico di lavoro, senza spendere una fortuna.
Nell'eBook troverai strumenti per: gestire contatti, note e informazioni in modo efficace; organizzare meglio le giornate ed essere più produttivo; velocizzare la ricerca terminologica e ottimizzare le memorie di traduzione; snellire il processo di traduzione e automatizzare le attività di routine; gestire la contabilità e risolvere i piccoli problemi di ogni giorno.
Essendo una traduttrice, so quanto il tempo sia prezioso.

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Terminologia etc. » » Mancia del 20%, a meno che…

Terminologia etc. » » Mancia del 20%, a meno che… | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Se si confronta la frase italiana con il testo originale inglese, unless the service is not up to snuff*, si nota subito l’errore di traduzione.
In inglese l’avverbio di negazione not ha la funzione di modificare up to snuff e quindi la frase va interpretata come unless the service is inadequate: se non si è soddisfatti, la percentuale destinata alla mancia è inferiore.  
Chi ha tradotto avrebbe evitato ogni ambiguità se avesse optato per a meno che il servizio [non] sia inadeguato.

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Un profumo da annusare, di Gustave Flaubert

Un profumo da annusare, di Gustave Flaubert | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

L’iniziativa nasce per dare risalto ai classici della letteratura straniera mai tradotti in lingua italiana (o le cui precedenti traduzioni sono ormai introvabili perché fuori commercio) di autori noti e meno noti del panorama letterario mondiale, con particolare attenzione alla forma del racconto breve, genere oggigiorno da rivalutare e diffondere il più possibile.
Il progetto mira, col tempo, a creare una solida community di traduttori, animati dalla passione per la letteratura, il desiderio di sfruttare le proprie competenze per condividere con i lettori piccole grandi gemme dimenticate e maturare esperienza attraverso il confronto e lo scambio reciproco con i membri del gruppo e con revisori più esperti.

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Quanto costa una traduzione? Un tariffario 

Quanto costa una traduzione? Un tariffario  | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Perché il cliente pippotopolino chiama qualcun altro e non te?
Detto ciò, non vuol dire che se sei bravo a mantenere una reputation rispettabile e autorevole meriti di essere pagato di più degli altri. Solo che probabilmente ti riuscirà più facile farlo. Qui però non parlerò di personal branding o di brand reputation. D’altra parte non sta scritto da nessuna parte che un traduttore debba essere un professionista dell‘ immagine o un esperto di web o di comunicazione. Anche se magari un’infarinatura non farebbe male a nessun professionista….soprattutto per quanto riguarda la comunicazione. Mettici pure che io sono sempre stato un tifoso dell’accademia, un amante della ricerca. Uno che ha studiato per il piacere di studiare! Esiste la via della professionalità istituzionalizzata insomma. E perde, ahimè, sempre più quota. Capisci ora che intendevano quando dicevano che dovevamo abituarci ad essere flessibili?

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I forestierismi sono brutti - Silvia Sola

I forestierismi sono brutti - Silvia Sola | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Ti sei mai imbattuto in frasi di questo tipo?

- Abbiamo scelto la location per la prossima convention.
- La mission della nostra azienda è quella di offrirti soluzioni sempre al top.
- Il candidato ideale deve possedere un know-how informatico e un forte senso di problem solving.

La risposta è sì, vero? Immaginavo.
I forestierismi sono brutti, e te lo dice una che ha fatto il liceo linguistico. Non voglio dire di eliminarli dalla nostra scrittura, ma di armarsi di buonsenso e usarli solo quando servono, e i casi per me sono questi due: quando il loro significato è socialmente condiviso e quando danno ad un contenuto un sapore diverso.
Ad esempio, faccio fatica a trovare vocaboli alternativi a computer o slide o badge, perché sono entrati a far parte del linguaggio comune, però posso parlare di pubblico invece che di target e usare riunione al posto di meeting.
Certo, ci sono settori specifici, come il marketing o l’informatica, che hanno un vocabolario ricco di formule straniere e tradurle in italiano renderebbe la comunicazione più macchinosa.

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Siti multilingua: come andare oltre a traduzioni puramente letterali

Siti multilingua: come andare oltre a traduzioni puramente letterali | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Sito multilingua e traduzioni: uso di modi di dire e formule linguistiche vicine all'utente
I traduttori esperti lo sanno: le traduzioni non si fanno solo "vocabolario alla mano", ma vivendo (o avendo vissuto) in mezzo alla gente che parla quella determinata lingua o effettuando ricerche sui modi di dire e sulle espressioni linguistiche tipiche di un popolo. Ce lo insegnano sin dagli anni della scuola: un'espressione idiomatica in italiano è intraducibile in un'altra lingua, se non facendo ricorso a una sua propria espressione idiomatica dallo stesso significato.

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Coco Chanel e la traduzione

Coco Chanel e la traduzione | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

► Coco Chanel e la traduzione: (Parafrasando Coco Chanel, che pare abbia detto: "Vesti male e noteranno il vestito vesti bene e noteranno la donna"

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Giapponese – Le caratteristiche della lingua

Giapponese – Le caratteristiche della lingua | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Non ci sono spazi tra le parole.
.Le parole (di solito) non cambiano per genere o numero, cioè non importa se sono maschili o femminili, singolari o plurali. Per es. “neko” vuol dire gatto, ma anche gatta, gatti, gatte. Nella frase abbiamo il verbo “andare” (iku), e anche questo non cambia. Ho tradotto “vado” per comodità, ma “vai”, “va”, “andiamo”, ecc. e anche “andrò”, “andrai”, ecc. si dicono tutti allo stesso modo: “iku”.
.In giapponese il verbo va sempre a fine frase (salvo poche eccezioni).
.“Vado America” non vuol dire nulla, ma se ci mettiamo “in” diventa tutto chiaro: “Vado (dove?) in America”. La preposizione “in” lega (in modo logico) il verbo “vado” e la parola “America”. Per chiarire come una parola si lega al verbo, cioè il ruolo di quella parola nella frase, il giapponese usa delle “posposizioni”: sono simili alle nostre preposizioni, ma vanno dopo la parola a cui si riferiscono: Amerika ni iku = Vado in America.

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10 Tips for New Freelance Translators

10 Tips for New Freelance Translators | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

As mentioned above, it can be highly beneficial to specialise in a chosen subject when offering your translation services. Why not invest in some new courses? This will show employers that you are taking your career seriously and want to improve yourself as a translator. Furthermore, a lot of companies want translators to use CAT tools, which make large projects a lot easier and faster to complete. The majority of these are pretty pricey, but when you’re starting off why not try Omega T, which is free. You can then invest in more expensive software when you are more established.

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Quella dichiarazione d’amore chiamata traduzione

Quella dichiarazione d’amore chiamata traduzione | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

“La traduzione è una dichiarazione d’amore all’autore e al testo”. Seduta davanti alla statua del poeta Aleksandr Pushkin a Mosca, la traduttrice Claudia Scandura, vincitrice del concorso “Read Russia”, nella categoria “Poesia”, racconta il suo rapporto con i poeti russi e con le ultime tendenze letterarie. “Noi non ci limitiamo a tradurre parole – racconta -, traduciamo da una cultura a un’altra… altrimenti un testo non potrà mai essere compreso in tutto il suo significato”.

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Gruppo di lettura in lingua portoghese

Gruppo di lettura in lingua portoghese | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Casa delle Traduzioni - da giovedì 13 ottobre a martedì 13 dicembre
Daniele Petruccioli e Vincenzo Barca proporranno le novità del variegato panorama letterario dei paesi lusofoni per dare l’occasione a chi lo desidera di leggere anche in lingua originale i testi più rilevanti pubblicati.
Martedì 13 ottobre, giovedì 15 novembre, giovedì 13 dicembre 2016 ore 17,30 -19, si riunirà il Gruppo di lettura in lingua portoghese. Le letterature di lingua portoghese coprono almeno tre continenti – dal Portogallo al Brasile passando per i paesi africani di lingua portoghese – e tutti i generi letterari, dal romanzo di impianto classico alle forme letterarie sperimentali, dalla poesia alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. Tra gli autori Dulce Maria Cardoso, Ana Paula Maia, José Eduardo Agualusa, Ondjaki e Mia Couto (per tacere di classici come Fernando Pessoa, Guimarães Rosa, Clarice Lispector, Jorge Amado o Luandino Vieira).

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Vaudois, vodese e valdese: dimmi chi sei e ti dirò come ti chiami

Vaudois, vodese e valdese: dimmi chi sei e ti dirò come ti chiami | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Non ci sono dubbi che “vodese” sia l’etnico in uso. È utilizzato nella versione italiana della Costituzione del Cantone di Vaud del 14 aprile 2003, che parla senza mezzi termini di “deputati vodesi”. È usato dal Dizionario storico della Svizzera, che fa riferimento alla “rivoluzione vodese” e al “territorio vodese”. Appare, infine, come sostantivo e aggettivo in tutte le pubblicazioni del Canton Vaud in lingua italiana (tutte traduzioni, certo, ma si spera che l’amministrazione cantonale un minimo di controllo sulla qualità dei testi lo eserciti). Il termine “valdese”, invece, è usato quasi esclusivamente (e sottolineo “quasi”) in riferimento al valdismo, movimento religioso sorto in Francia nel XII secolo che “trae origine dall’attività di un mercante lionese, Valdo (o Valdesio)” (Enciclopedia Treccani), e alla Chiesa valdese che da tale movimento si è sviluppata. Checché ne dicano i dizionari, dunque, pare proprio che nella pratica si sia consolidata la corrispondenza valdese = (seguace) del movimento fondato da Valdo e vodese = (abitante) del Canton Vaud.

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Extracomunitario: sempre corretto, non sempre adeguato

Extracomunitario: sempre corretto, non sempre adeguato | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

In italiano un termine per definire colui che proviene da uno stato non appartenente all’Unione europea lo abbiamo: extracomunitario. Di questo vocabolo il Treccani offre la seguente definizione: “Che non fa parte dell’Unione Europea”; e il Garzanti: “si dice di cittadino di un paese non appartenente all’Unione Europea”. Sempre il Treccani, però, completa la definizione così: “spec. al plur. masch., gli e., coloro che emigrano da paesi economicamente disagiati (spec. da regioni dell’Africa e dell’Asia) negli stati dell’Unione Europea in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita”; una precisazione che trova eco nel Garzanti: “nell’uso comune, si dice in particolare di cittadino di un paese del terzo o quarto mondo”.
Non è, quindi, una semplice questione di sensibilità personale. La parola extracomunitario ha, obiettivamente, una connotazione negativa. E un indiscusso valore inferiorizzante: non si esita a utilizzarla per un albanese, ma non sarebbe certo la prima scelta per riferirsi a uno svizzero.

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Capire il lavoro freelance: una questione di muri 

Capire il lavoro freelance: una questione di muri  | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Lavorando come traduttrice freelance, quasi tutti i miei clienti si trovano a centinaia di chilometri da me. E in molti casi i clienti sono all’estero, per lo più in Europa. È vero che ho qualche cliente in zona, eppure quest’ultimo elemento è quello più comprensibile agli occhi degli altri.
Un po’ di tempo fa, una persona mi ha chiesto se avevo trovato altri clienti nei dintorni. La domanda mi ha alquanto sorpreso, dato che il bacino di potenziali clienti di un traduttore è grande quanto il mondo intero. Però è vero che è più facile capire che hai un cliente a una decina di chilometri di distanza rispetto a un cliente in Francia o in Canada, e così via.
Si tratta di limiti mentali, della difficoltà di comprendere che ehi, un piccolo professionista può avere un cliente all’estero e anche oltreoceano. Non è una prerogativa delle grandi aziende o delle multinazionali.

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Tradurre i classici. Conversazione con Lydia Davis | SUR

Tradurre i classici. Conversazione con Lydia Davis | SUR | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Secondo te bisogna correggere gli errori del testo originale?
LD: Alcuni traduttori lo fanno. In Proust errori se ne trovano; adesso non ricordo i particolari, ma c’è un punto in cui parla di quattro amici partiti insieme per un viaggio in Italia, poi in un altro punto dice che sono tre. Ma credo sia molto importante, per quanto forte possa essere la tentazione, non alterare in quel modo il contenuto dell’originale. Uno dei doveri di un traduttore è quello di provare a ricreare qualcosa che si avvicini all’esperienza che il lettore nativo fa del testo. Errori inclusi… ci terrei, tuttavia a spendere due parole sull’errore in una nota.

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3 Things All Great Translations Have in Common 

3 Things All Great Translations Have in Common  | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

It’s also important to capture a good degree of balance between fine detail and natural flow. While it’s definitely important to make sure discrete words and phrases are accurately translated, the finished document shouldn’t read like something a machine spit out. This will lead to a reading experience that is stilted, hard to follow, and even harder to understand. (Just think of the monstrosities Google Translate has the ability to generate!) A great translation ought to thoroughly and accurately convey all of the ideas in the original text, in a way that makes perfect sense to someone who speaks the translated language. This requires an ability to make use of localized turns of phrase and colloquial expressions. This is an especially important consideration when it comes to ultra-complex documents covering nuanced topics like medicine or law.

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Tradurre i giochi in italiano è uno SPRECO di soldi 

No tranquilli non siamo impazziti e non abbiamo nemmeno ripudiato la nostra lingua madre, semplicemente è di poche ore fa il Tweet al vetriolo di Gordon Van Dyke, lo sviluppatore del titolo indie Kingdoms, il quale tramite il famoso social network ha consigliato di non tradurre i giochi in italiano. Infatti secondo lui è meglio investire i soldi su altre lingue come il russo o il portoghese-brasiliano.
Il perchè di questa uscita? La risposta è presto data, infatti il mondo dei videogiochi in Italia produce troppi pochi ricavi e soprattutto per la moltitudine di sviluppatori indipendenti affrontare le spese di traduzione per localizzare i giochi in un mercato come il nostro, spesso si traduce in un mancato introito e nei casi più gravi non si arriva neanche in pari con i soldi spesi.

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Traduzione Chiara » Mecklenburg-Vorpommern: un Land che deve ancora farsi un nome

Traduzione Chiara » Mecklenburg-Vorpommern: un Land che deve ancora farsi un nome | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

La Vorpommern deve il proprio nome alla contrapposizione con la Hinterpommern, dalla quale è distinta geograficamente e politicamente, con confini che si sovrappongono solo parzialmente. La separazione geografica è data dal fiume Oder: ad ovest del suo letto si estende la Vorpommern, ad est la Hinterpommern. La divisione politica, dal canto proprio, ha superato numerose tappe nel corso della Storia e ha adottato la forma attuale nel secondo dopoguerra: dalla fine del conflitto, la Vorpommern è parte della Germania (dapprima limitatamente alla RDT) e la Hinterpommern della Polonia. Letteralmente i due nomi si traducono come “Pomerania anteriore” e “Pomerania posteriore”. Per via della loro posizione rispetto all’Oder, tuttavia, in italiano i due territori vengono spesso denominati “Pomerania occidentale” e “Pomerania orientale” (si veda, ad esempio, l’articolo dell’Enciclopedia Treccani sulla voce “Pomerania”). Perché non aggiungere qualche filo in più per intricare per bene la matassa? Per esempio, cos’hanno da dire al riguardo i dizionari? Il nuovo dizionario di Tedesco Zanichelli, il Langenscheidt e altri si pronunciano in favore di “Meclemburgo-Pomerania Anteriore”.

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FAQ: What is a certified translation?

FAQ: What is a certified translation? | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

In a certification of accuracy, the translator states her credentials and affiliations and declares, “The attached translation is, to the best of my knowledge, ability and belief, a true, accurate and complete translation.” (Wording may differ.) The statement is typically on the translator’s letterhead and signed and dated. In some cases, the translator will affix a seal or use an embosser to make an impression (literally and figuratively) — this could be a business stamp, an ATA certification seal, or another official-looking image to add heft to the document. If the translation is required for official use, you can request that the certification page be notarized. This provides added assurance that the translator is who she says she is, because she must appear before a notary public, provide photo identification, and sign the certification in the notary’s presence. The notary then signs and dates the document and affixes her own stamp or embossed seal.

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Lo sproloquio comico del traduttore automatico

Lo sproloquio comico del traduttore automatico | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

I traduttori automatici non capiscono quasi niente: si confondono, ignorano il contesto, spesso persino le concordanze grammaticali e la catena sintattica, per non dire dei registri o dello stile. Il risultato è, il più delle volte, un nonsense sgrammaticato, uno sproloquio involontariamente comico e pressoché incomprensibile. Nessun programma digitale è riuscito, finora, a eguagliare il traduttore in carne e ossa, specie quando si tratta di un testo letterario. Un saggio di Umberto Eco, dedicato alla traduzione e datato 2003 (Dire quasi la stessa cosa), si apriva con un capitolo sull’ottusità traduttoria di Altavista: ebbene, da allora pochi progressi sono stati compiuti. Bene ha fatto, dunque, Tirature 2016, l’annuario della Fondazione Mondadori e del Saggiatore, a rendere omaggio all’arte di tradurre. Eppure, mentre a parole gli si riconosce lo statuto di «co-autore» e lo si dipinge come figura simbolo della globalità, il traduttore continua a godere di compensi molto bassi, se è vero che le case editrici italiane pagano in media 12-14 euro lordi a cartella, con casi di dumping in cui si accettano 6-8 euro (la revisione editoriale interviene eventualmente qua e là per tappare le falle della fretta). Tradotto: dignità economica quasi nulla per uno dei lavori più difficili, necessari e insostituibili del mondo.

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Stefania Marinoni​ e alcuni buoni consigli per chi inizia a tradurre

Stefania Marinoni​ e alcuni buoni consigli per chi inizia a tradurre | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Scrivere. Ma scrivere per gli altri, e possibilmente testi utili che ci costringano a essere chiari. Raccontare un episodio divertente con un messaggio scritto, anziché vocale. Scrivere per chiedere un chiarimento a un consulente, anziché telefonare. Scrivere alla mamma le indicazioni per utilizzare un nuovo software, anziché spiegarle a voce (questa è dura, eh?). Scrivere per un blog, come no! E poi scrivere traduzioni, ricordandosi, appunto, che tradurre un libro significa anche scriverlo.

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