Markus Christiner, all’interno degli studi del PhD, sta analizzando se chi studia musica è più predisposto a parlare le lingue. “Confrontiamo la capacità nel ripetere parole nuove e non familiari, in una lingua straniera come per esempio il tagalog (lingua delle Filippine) o l’hindi, un idioma che non hanno mai sentito prima. E abbiamo scoperto che i musicisti riescono molto meglio”. Se i musicisti sono superiori alla media, i cantanti lo sono ancora di più. E questo perché le parti del cervello deputate all’imitazione sono più sviluppate. E’ quello che ha scoperto la professoressa Susanne Reiterer, dell’Università di Vienna, con i suoi ricercatori.
Buone notizie per gli stonati di turno: l’attitudine musicale è soltanto uno dei fattori di predisposizione. La professoressa Reiterer ne ha individuati una ventina e li ha divisi in categorie.
Ci sono fattori biologici come il Dna o il livello di testosterone, fattori sociali come l’istruzione e linguistici come la somiglianza della propria lingua madre con la lingua straniera.