Impiegati da tutto il mondo «Babele? In Posta funziona» | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Agli sportelli di via Marsala — in due anni Poste Italiane ha aperto 19 uffici multietnici, anche a Milano, Padova, Napoli, Firenze, Bari, Prato... — c’è Ghassan, il siriano che assiste i clienti di lingua araba, Zheng Mian, 29 anni, che è di Shanghai e tratta in prevalenza con i cinesi, Diana Voicu che è romena, Lina Aseo Cebreiros, filippina, Sarah Abdel Farag egiziana, tutti assunti dalle Poste nel 2008 con il Progetto Multilingue. Ma anche Fabio, Antonio, Stefania, Daniela e Ada, i dipendenti italiani, parlano inglese, francese, tedesco. Antonio addirittura dice di conoscere dieci lingue, pure il messicano, lo svedese, il russo, perché scherzando spiega di averle imparate grazie ad alcune sue ex fidanzate. E insomma l’ufficio è una piccola Babele brulicante di vita, facce e colori, aperto anche il sabato mattina. E il gruppetto di impiegati, affiatatissimo, svolge pure un ruolo non secondario di mediazione culturale.