Le lingue muoiono, anche se non sempre scompaiono del tutto. Tra quelle che oggi non sono più parlate, solo per fare qualche esempio, ci sono l’etrusco, la lingua egizia e quella sumera. Più di recente, la globalizzazione e la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa sono le principali sospettate nella morte o nel grave danno fatto a centinaia di lingue contemporanee. L’Unesco stima che circa duemilacinquecento lingue siano a rischio di estinzione e che tra poche generazioni se ne potrebbe perdere l’uso. Può succedere, ma è molto più raro, che le lingue da morte tornino a vivere (il caso più notevole è l’ebraico). Altre lingue hanno attraversato un destino ancora diverso: da strumento di una cultura viva e influente per tutto un continente sono di fatto diventate la lingua parlata da una ristretta minoranza, che per lo più non la utilizza come unica e nemmeno principale. È il caso del provenzale e della Francia del sud, dopo la fine del Medioevo.