La verità sta nel mezzo è uno dei miei credo fondamentali, difatti solo un Sith vive di assoluti. Tutto alla fine si riduce a capire qual è il giusto equilibrio, il problema è che spesso non è facile trovarlo. Prima di tutto è d’obbligo spiegare cos’è l’adattamento: è quella cosa che mi fa tradurre “I’m 22 years old” in “Ho 22 anni” e non “Sono 22 anni vecchio”. Difatti quando si traduce qualcosa si deve tener conto del fatto che le due lingue sono diverse e pertanto hanno anche una grammatica diversa. Con una frase è facile, ma quando ci si ritrova di fronte un testo è tutta un’altra cosa, bisogna considerare diversi fattori come il contesto e il messaggio. Una delle migliori traduzioni in questo senso è quella di Donatella Ziliotto a Il GGG: per chi non lo conoscesse, il protagonista è un gigante che parla in modo sgrammaticato e con continui giochi di parole (una cosa tipica di Roald Dahl); in un libro del genere la traduzione letterale avrebbe distrutto l’opera, per questo la Ziliotto ha optato per una traduzione fedele, ma non reale, cambiando spesso le parole e addirittura le frasi per mantenere intatto lo spirito di Dahl. Un fantastico esempio è quando il gigante parla del sapore degli umani (o meglio “popolli”): se in inglese troviamo «Turkish taste turky» in italiano abbiamo un meraviglioso «I gallesi sanno di gallo», parole diverse ma stesso gioco di parole, di certo “I turchi sanno di tacchino” non avrebbe reso altrettanto l’idea: questo è Adattare con la lettera maiuscola.