Per quanto mi piacciano i cartoni animati in generale e Frozen in particolare, non è di Anna ed Elsa che voglio parlare oggi. Per una serie di coincienze nell’ultimo periodo sto incontrando spesso il termine frozen e mi sono resa conto che è una parola che può facilmente ingannare in sede di traduzione, in particolare se si sta facendo una traduzione nel settore food.
Oggi, nel bel mezzo di una traduzione mi sono resa conto di aver sbagliato a tradurre frozen per ben due volte di fila. Nel tradurre una ricetta sono andata sul sicuro e ho tradotto frozen con congelato (nello specifico si parlava di pesce). Sono andata sul sicuro perché ho passato gli ultimi due mesi ha tradurre un libro su un viaggio in mezzo alla neve, e fra congelamenti e geloni ho tradotto frozen un numero incalcolabile di volte. Fin qui niente di strano, perché le persone congelano e basta. Quando si parla di cibo, però, la traduzione di frozen può prestarsi a due soluzioni: congelato e surgelato. Se in inglese non c’è una distinzione precisa, (guardate su qualsiasi dizionario anche online e troverete indistintamente le due soluzioni), in italiano la differenza è sostanziale al punto da essere ampiamente normata