Le lingue, nel loro mutare, sono l’immaginazione di un futuro possibile. Una lingua ‘pura’ non esiste, o meglio, se esiste, è perché è una lingua morta… Né credo che esistano parole, o espressioni, orrende in sé. Tutto dipende, come sempre, non dalle parole, ma dal contesto. Dunque, purista non sono di certo: non sono disponibile a impressionarmi più di tanto, se una lingua viva include, assorbe, adatta, o adotta termini allotri, o neo-gergali. Ad esempio, quando, nel 2000, un manipolo di artisti e intellettuali, certamente animati dalle migliori intenzioni, si diede da fare con un ormai felicemente dimenticato “Manifesto della bella lingua”, contro l’invasione di certi anglismi nell’italiano, ne presi le distanze inorridito.