CHI È TRADUTTORE ALZI LA MANO – LA STORIA DI GERMANA AMALDI | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Ottenni anche il permesso di lavorare qualche settimana presso il loro Studio di New York, in 63 Wall Street, al 34° piano. Momenti indimenticabili per una ventiquattrenne che adorava viaggiare. Gli anni passavano, mi sposai e nacquero due gemelli. Lì presi un’altra decisione epocale: lasciai lo Studio, aprii la partita iva e nel 1981 divenni una libera professionista, in modo da potere seguire i miei figli e nel contempo continuare a lavorare. Ricordo le prime traduzioni, su carta carbone, con la Olivetti Lettera 22 appoggiata su uno sgabello e io che scrivevo con un figlio in braccio. I progressi della tecnologia in questi ultimi trent’anni sono incredibili e chi esce oggi dall’università non può nemmeno immaginare come fosse la vita lavorativa prima del computer e dell’avvento di internet. Logicamente il mio cliente principale continuò ad essere per molti anni lo Studio che mi aveva formata professionalmente ma piano piano il mio nome passò col passaparola da un avvocato all’altro, estendendosi a clienti prestigiosi, come le grandi case di moda, banche e società. Posso quindi dire che le mie scelte sono state guidate da necessità contingenti, ma che – tornando indietro – rifarei in pieno.

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