NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE
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5 buoni motivi per NON scrivere ogni giorno

5 buoni motivi per NON scrivere ogni giorno | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Non possiamo arrivare tutti prima, qualcuno avrà la meglio. Questo non vuol dire che tu non debba provarci. E non debba impegnarti per scrivere il miglior articolo sul web per rispondere a una determinata esigenza. Sai cosa comporta questo? Tempo. Hai bisogno di tempo per scrivere bene. E a meno che tu non riesca a trasformare il tempo morto in occasioni per scrivere, puoi dimenticare il mito di un articolo al giorno. Ma ben venga. Meglio pubblicare tre titoli a settimana, ma tutti articoli che nascono da uno studio concreto. Proprio come suggerisco nell’ultimo libro che ho pubblicato.

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(Prima) content (poi) marketing

(Prima) content (poi) marketing | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

L’autore ci spiega come distinguere la forma del contenuto (pc, smartphone, una bibita, ecc.) dalla sostanza (felicità, creatività, ecc.). Per comprendere  fino in fondo cosa vendiamo davvero, il passo più importante è conoscere noi stessi: conoscere in profondità cosa si vende, che cosa e chi veramente si è. In fondo è un po’ lo stesso tipo di analisi che si fa durante il processo di personal brandng. Dopo aver individuato che cosa vendiamo davvero, dovremmo dare forma a quello che vogliamo dire. Per questo l’autore scomoda nientemeno che Calvino e le sue lezioni americane. Come dicevo è un libro interessante che offre buoni spunti per riflettere e per lavorare su quello che veramente vendiamo. Utile soprattutto per scrivere in modo efficace la parte del nostro sito relativa ai nostri servizi e a quello che facciamo.

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Cosa scrivere sul blog personale: opinioni o competenze?

Cosa scrivere sul blog personale: opinioni o competenze? | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Cosa significa inbound marketing? Farsi trovare quando le persone hanno bisogno di te. Quando cercano qualcosa, quando hanno bisogno di informazioni, chiarimenti, supporto, formazione. Tu devi esserci, devi fare in modo che le persone trovino la tua offerta. E la tua landing page, nella quale tu trasformi i lettori in potenziali clienti. Sembra un ciclo perfetto, vero? Difficile trovare la soluzione senza sbavature, ma questa è la chiave per vincere e per trasformare la passione in un lavoro. O almeno questa è la strada che preferisco: devi farti conoscere, devi fare in modo che il tuo nome diventi un riferimento per la community. Per i potenziali clienti.

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Il blog come processo di conoscenza

Il blog come processo di conoscenza | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Il blog che funziona è vivo, non impone un’idea, ma condivide una suggestione. Un contenuto che va ulteriormente raffinato e necessita della condivisione per poter incrementare il processo di conoscenza. Condividendo il nostro pensiero ci rendiamo parte di un processo in cui il lettore diventa co-autore e interviene, allargando o integrando, quello che abbiamo esposto. Più il blog è seguito e più si sviluppa una conversazione sul contenuto, che permette a tutti, in primis al blogger che lo propone, di crescere e recepire esperienze, valori comuni e un senso collettivo di modellazione della conoscenza.

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Blog personale: 5 motivi per investire in questo mondo

Blog personale: 5 motivi per investire in questo mondo | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Quante volte hai pensato di creare il curriculum definitivo, il documento per trovare lavoro senza muovere un dito? Forse non esiste qualcosa di simile, o almeno non nella forma classica. Ovvero un foglio di carta immobile nel tempo. Un consiglio: sostituisci il curriculum con un blog personale.
Il mio punto di vista: il blog è il miglior curriculum. Hai una pagina about me per presentarti, una sezione portfolio per mostrare i lavori svolti e un form contatti per permettere alle persone di lasciare messaggi. E poi hai gli articoli: perle di conoscenza che ti permettono di portare – attraverso un buon lavoro SEO e di social media marketing – le persone giuste sulle tue pagine.

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Addio vanity metrics: come diventare un blogger professionista

Addio vanity metrics: come diventare un blogger professionista | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

“Se conosci il tuo pubblico e te stesso, la promozione è sicura” avrebbe detto Sun Tzu in un ipotetico libro di marketing. L’analisi del “target”, brutta parola di derivazione militare, è fondamentale quando creiamo una comunicazione mirata.
Oggi gli influencer sono molto ricercati dalle aziende per ottenere amplificazione, innescare passa parola e aumentare la propria reputazione. Questi personaggi della rete sono interessanti, più per la loro capacità comunicativa e espositiva che per la vastità dell’attenzione che riescono a ottenere. Chi si avvale di questi professionisti della comunicazione lo fa più per questa attitudine che per arrivare alla loro community. Comunicare bene è un arte. Trovare chi comunica efficacemente un servizio o un prodotto deve diventare un’attività fondamentale per la comunicazione aziendale dei prossimi anni. Il grande successo della startup Buzzoole, ad esempio, è l’indicatore che molte aziende hanno compreso l’efficacia di questa attività.

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5 scorciatoie per raggiungere i tuoi obiettivi di blogger

5 scorciatoie per raggiungere i tuoi obiettivi di blogger | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Ricordo quando ho iniziato a fare blogging: un mare di professionisti sordi e muti, indifferenti ai rapporti di buon vicinato. Poche relazioni, pochi scambi, poche interazioni. Ognuno andava verso la propria strada, che non era così chiara: tutto si basava sul dare in pasto a Google dei contenuti.
Oggi è centrale il concetto di relazioni virtuose, legami che ti permettono di ottenere dei vantaggi strategici. Non semplice opportunismo, ma comunicazione con il resto del mondo capace di diventare opportunità. Ed è questa la mia esperienza: i buoni rapporti ti avvicinano all’obiettivo.

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7 modelli di blogging da provare almeno una volta nella vita

7 modelli di blogging da provare almeno una volta nella vita | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Cambiare e iniziare, due momenti difficili. Quando inauguri un nuovo blog hai mille dubbi, vuoi muovere il primo passo nel miglior modo possibile. Stesso discorso quando decidi di cambiare pelle, di puntare il tuo blog verso lidi migliori e più remunerativi.
Sono fasi delicate del blogging. È importante iniziare con il piede giusto, con le idee chiare: cosa vuoi fare con il tuo blog? Quale modello editoriale vuoi seguire? Ci sono dei motivi che ti spingono verso una decisione? Stai scimmiottando il competitor? Meglio prendere una decisione chiara.
Io, di solito, creo un piano editoriale per individuare la linea da seguire con il blog. In questo documento ci sono indicazioni dedicate a ogni aspetto, dal target al calendario editoriale, senza dimenticare il modello di blogging da seguire.

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3 qualità del titolo di un post

3 qualità del titolo di un post | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Il titolo del post dovrebbe essere scritto con la voce dei lettori e non con quella del blogger. Le uniche modifiche che può apportare il blogger sono sulla correttezza grammaticale e sulla discorsività.
Quando scriviamo un titolo, dobbiamo immedesimarci nel lettore, capire quali sono i suoi bisogni, che saranno poi soddisfatti nellʼarticolo. Ecco perché dobbiamo evitare titoli troppo fantasiosi, che non comunicano nulla se non a chi li ha scritti.
Un titolo deve sempre comunicare unʼesigenza? No, se dobbiamo parlare di una nostra esperienza, allora è diverso. Ma anche in quel caso la nostra esperienza può coincidere con una necessità del lettore.

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Come aumentare il traffico sul blog con i vecchi post

Come aumentare il traffico sul blog con i vecchi post | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

La distribuzione dei contenuti è importante per aumentare il traffico sul blog, e puoi sfruttare l’ottimizzazione del post come motivo per ripresentare al pubblico quello che hai scritto. Un’operazione che molti vedono come negativa, ma non lo è se riesci a spalmare bene i contenuti nel tempo.
Certo, retweettare 20 volte l’ultimo post nell’arco di 48 ore è un’idea malsana. Ma ci sono delle buone soluzioni intermedie che ti permettono di ottenere buoni risultati senza annoiare.
Il primo modo utile per aumentare i lettori di un articolo: condividere sui canali social. Magari utilizzando un hashtag o una sigla per far capire che è una pubblicazione avvenuta in passato. Una buona distribuzione dei contenuti contempla anche i tempi e i ritmi delle diverse piattaforme social: puoi riproporre un articolo già pubblicato con un titolo differente, oppure puoi portare l’attenzione verso un commento interessante o far notare un aggiornamento degno di nota.

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Trovare l'idea per scrivere (anche quando non siete in vena)

Trovare l'idea per scrivere (anche quando non siete in vena) | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Un’idea banale. Questa è una delle regole più importanti. Quando pensate a dei contenuti, non immaginatevi di scrivere qualcosa di totalmente nuovo. Se così fosse, significherebbe che avete l’idea rivoluzionaria che cambierà il lavoro di tutti noi, il contenuto che porta la rivoluzione nei modi di pensare e di agire, che siete sul punto di dire quello che nessuno ha mai detto. Anche se alcuni titoli, fatti apposta per richiamare l’attenzione, possono far pensare a novità eclatanti in un determinato settore, nessuno racconta qualcosa di veramente nuovo, ma aggiunge parti mancanti, esprime valutazioni e opinioni su qualcosa che già il mondo conosce. Questa è la base di partenza di tutti i post, anche di quelli dei guru di settore. Raramente arrivano il nuovo Dante Alighieri o Albert Einstein che cambiano il corso della conoscenza e della storia. Se anche voi non siete geni come non lo sono io, vi consiglio di partire da un argomento che conoscete e di ampliare questa informazione con le vostre valutazioni date dall’esperienza lavorativa concreta. Non fissatevi nel voler raccontare a tutti i costi una cosa totalmente nuova. Da qualche parte qualcuno l’ha sicuramente già detta. Raccontate qualcosa in cui la parte centrale non siano l’idea o la tecnica, ma la vostra esperienza diretta in riferimento a quella idea o quella tecnica.

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Come trovare nuovi lettori per il tuo blog

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Perché trovare nuovi lettori? Perché il tuo blog ha bisogno di un ricambio naturale. Perché rischi di nuotare in uno stagno con gli stessi pesci, e di rimanere statico. Immobile. Nel mondo del blogging è importante fissare radici solide nella community, questo è vero. Ma è altrettanto decisivo l’arrivo di nuovi lettori. In questo modo puoi portare nuovo entusiasmo nel blog, puoi permettere al tuo brand di diffondersi e crescere. Puoi lavorare sul concetto di inbound marketing e permettere ai tuoi contenuti di raggiungere nuovi clienti. Trovare nuovi lettori vuol dire questo: aumentare il bacino di risorse utili per soddisfare le KPI del tuo blog. Ad esempio aumentare il numero di iscritti alla newsletter, o le persone che compilano un form su una pagina.

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Cosa condividi veramente?

Cosa condividi veramente? | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Ma soprattutto, almeno dal punto di vista professionale, il blogging è raggiungimento degli obiettivi. Obiettivi che devono essere definiti nel piano editoriale, e che devono essere raggiungibili, operativi, facili da trasformare in attività concrete. Quindi trasformabili in KPI, in dati misurabili e concreti. Le condivisioni sui social sono un tramite, sono il mezzo per raggiungere il fine. Non posso avere come obiettivo l’aumento delle condivisioni, non ha senso. Posso usare le condivisioni per lavorare sulla brand awareness, o per raggiungere un pubblico targettizzato e fare lead generation. Le condivisioni racchiudono numeri volubili, spesso le persone non condividono il contenuto. Non sempre lo share riguarda l’essenza del post. Vuoi sapere cosa condividono le persone?

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Come cambia la scrittura online: il mio intervento al Joomla Festival

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l’evoluzione del contenuto comporta anche un incarico diverso per il blogger. Spesso il cliente pensa di poter pagare un professionista il minimo indispensabile, la stessa cifra con la quale aveva iniziato la collaborazione. Questo è impensabile. Il professionista cresce, si adeguano anche i compensi. A fronte di un budget limitato l’impegno sarà tale: non si può pretendere un perfezionamento del lavoro di blogging se dall’altro lato non c’è un adeguamento della retribuzione. Forse ha ragione Montemagno quando dice che dobbiamo dedicarci ai clienti che sono disposti a trovarlo il budget. Anche questo fa parte del processo di evoluzione professionale: scegliere i clienti giusti.

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Come scrivere post che piacciono

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Parti dalla passione. Ossia: se stai per scrivere di qualcosa, qualunque cosa, accertati prima che sia un argomento che ti appassiona. Non solo su cui hai qualcosa da dire, ma che ti sta a cuore. Un consiglio che ci tieni molto a condividere. Una strategia intelligente che vuoi spiegare nei dettagli. Un tema che senti caro e che secondo me non è mai stato letto da un certo punto di vista… Affinché il tuo post piaccia agli altri deve prima piacere a te: e come può farlo se l’argomento che hai scelto ti interessa così così? Corollario: puoi scrivere anche di qualcosa che non ami, che non sopporti e contro cui lotti (purché attinente a quello che fai). L’importante è che quel post ti smuova qualcosa.

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Social Media: Essential for Our Translation Business or a Mere Distraction?

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After all, social media for translators is essential, right? Everyone else is doing it, so it must be the right thing to do.
Well, not necessarily.
I’ve been involved in social media for the past six months.
I’ve consistently posted on my Facebook page, shared articles on Twitter, and posted on my business blog.

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Hai paura di pubblicare? Come riconoscere l'ansia da post

Hai paura di pubblicare? Come riconoscere l'ansia da post | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Thomas Oppong ha analizzato i 5 segnali che “ingabbiano” la creatività, immobilizzandola con la paura. La creatività non è per i paurosi, per quelli che pensano che qualcosa possa andare storto o che si sentono inadeguati. La presa di coscienza per chiunque voglia pubblicare qualcosa di energico sul blog, su YouTube o sui social network è che si deve uscire allo scoperto, rendendosi attaccabili e criticabili.
Paura di non avere talento
La creatività è un muscolo che va allenato tutti i giorni. Non ci si deve aspettare di vedere risultati apprezzabili dopo qualche post. Servono curiosità, fiducia e pazienza per migliorare ogni giorno.
Paura di aver esaurito le idee
Le idee non si esauriscono. Se si sollecita il cervello rimanendo attenti a quello che ci circonda, gli stimoli non mancheranno.

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Il marketing dei concetti semplici (che pochi applicano)

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Nel cercare di ottenere un obiettivo che coinvolga le persone, dobbiamo comprendere come instillare l’abitudine nel pubblico. I supermercati utilizzano l’offerta sottocosto, un affare che inizialmente rappresenta una perdita, ma che successivamente permette loro di guadagnare attraverso l’abitudine del cliente a rivolgersi a loro. Come la grande distribuzione, anche noi possiamo creare questa abitudine. La facciamo regalando contenuti e informazioni di valore ad un pubblico che inizia a seguirci e che finirà con il rivolgersi a noi in caso di necessità.
Investire il proprio tempo nel blog, nei video e nei contenuti originali sui media digitali ha proprio questa funzione: farsi seguire, convincere della propria professionalità e, infine, creare ed ottenere l’abitudine a rivolgersi a noi.

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Colori e font: scegliere quelli giusti per i contenuti visivi

Colori e font: scegliere quelli giusti per i contenuti visivi | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

I contenuti grafici e testuali sono elementi fondamentali della comunicazione. Ma senza la giusta attenzione alla scelta dei colori e dei font, anche i contenuti migliori rischiano di non venire letti o di inviare il messaggio sbagliato.
Utilizzare sempre gli stessi colori e font contribuisce inoltre a rafforzare la tua immagine professionale, un aspetto sicuramente da non sottovalutare.
Ai fini pratici semplifica moltissimo il processo di creazione dei contenuti visivi.
Quindi, in questo post voglio spiegarti come ho fatto a scegliere i colori e i font che utilizzo nei miei contenuti visivi.

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Come guadagnare con un blog

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Come guadagnare con un blog? Hai bisogno di un punto di partenza. Quindi hai bisogno di un network capace di riunire una community, un insieme di persone in grado di riconoscere in te un punto di riferimento. I blogger guadagnano grazie al seguito che riescono a creare, grazie alle persone che riescono a raggiungere. Per questo hai bisogno di un blog. Non è vero sempre. Ci sono dei sistemi per guadagnare con internet che prescindono dalla community e hanno bisogno solo di aumentare le visite. In ogni caso il punto di partenza è lo stesso.
Il mio consiglio: inizia subito con una piattaforma professionale. Ci sono mille scuole di pensiero intorno a questo tema, ma io ti suggerisco di lanciare il tuo blog con un WordPress self hosted. In questo modo hai massima autonomia, puoi lavorare con il codice e migliorare la piattaforma come preferisci. Puoi inserire tutti i plugin necessari per i banner, puoi migliorare l’ottimizzazione SEO.

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[Infografica] Anatomia di un articolo fuffa

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La fuffa, ad esempio, regna sovrana nei circuiti in cui si propongono grandi obiettivi a sforzo zero, e dove si trovano scorciatoie facili per ottenere risultati che hanno bisogno di tempo per realizzarsi. Tre sono le etichette che puoi attribuire alla fuffa: inutile, fastidiosi, a volte pericolosi. Secondo il Tagliablog ci sono anche due leggi che contraddistinguono la fuffa: prolifera nei settori in cui si misura poco e si parla molto, bisbiglia al tuo bisogno di ottenere tutto e subito. Ti dà una pacca sulla spalla e ti assicura quello che vuoi sentirti dire: ad esempio, sarà facile guadagnare online. Il problema della fuffa è la sua incapacità di dimostrare quello che promette. Ma non tutti gli articoli sono uguali: ci sono contenuti che si conquistato lo status di fuffa per inesperienza, perché l’autore non è ancora in grado di dare spessore ai post. Poi ci sono le pagine che sprizzano fuffa da ogni sillaba.

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SEO tool: come li usa un webwriter?

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Ripeto la mia idea di base: mai fossilizzarsi. Ci sono blogger che scrivono testi senza considerare la prospettiva dell’utente, e i risultati si vedono. Altri, invece, rifiutano la prospettiva dei motori di ricerca. Scrivono per le persone, ma spesso ignorano le necessità, le esigenze, le domande del pubblico che vogliono raggiungere. E falliscono.
Quando penso a una strategia di blogging cerco di ottenere dati da tutte le fonti. Ad esempio dalle community, dai forum. Ma anche dalle informazioni che possono riassumere i motori di ricerca. I SEO tool mi aiutano a estrapolare queste informazioni, e quando devo interpretare in maniera approfondita cerco sempre il parere di un SEO professionista (sì, sono per l’iper-specializzazione delle professioni).

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Il calendario editoriale in pratica

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Scegli la frequenza di pubblicazione più giusta per te

Adesso è venuto il momento di capire quale sarà la tua frequenza di pubblicazione, ovvero ogni quanto allieterai le persone con i tuoi bellissimi post.

“Va bene pubblicare una volta al mese?”

“Ho letto che se riesci a pubblicare qualcosina tutti i giorni Google ti fa uscire per primo sui risultati di ricerca.”

“Oh, io pubblico quando c’ho voglia, mi piace fare a modo mio.”

Qui non esiste una regola fissa: tutto dipende da quanto riesci a dedicare alla stesura, pubblicazione e diffusione degli articoli. Se dal tuo lavoro riesci a ritagliarti il tempo sufficiente per scrivere due post al mese, quella è la tua frequenza.

Evita di fare come molti che partono in quarta, promettono ai lettori di dare contenuti nuovi con una certa regolarità e poi tutto finisce in una bolla di sapone. Meglio postare di meno, ma farlo bene e con cura.
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Come creare un blog di nicchia

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Cosa è un blog di nicchia?
Un blog capace di concentrare le sue attenzioni verso un obiettivo preciso, senza abbandonarsi al generalismo dilagante. Il focus è preciso, e si rivolge a un pubblico unito. Capace di apprezzare gli approfondimenti di un blog verticale. Un blog di nicchia può avere diversi vantaggi strategici.
Questi vantaggi riguardano soprattutto la capacità del blog di nicchia di parlare a un pubblico preciso, un pubblico che non vuole perdere tempo e che ha bisogno di informazioni precise, dettagliate, uniche. Questo punto è decisivo per guadagnare con il blog, per monetizzare la tua attività di web writer.
Attraverso l’attività di un blog di nicchia puoi concentrare la tua attenzione verso un traffico qualificato. Puoi creare una community intorno ai tuoi articoli, puoi riunire un pubblico composto da persone interessate a un argomento che tu conosci bene. E lo puoi fare con i social, ma anche con un buon lavoro di SEO copywriting puntando su un lavoro di longtail (più remunerative).

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L'ignoranza selettiva nel mondo del blogging

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Cosa è l’ignoranza selettiva? La capacità dell’individuo di informarsi su uno o più argomenti utili, e di ignorare il resto. Oggi l’informazione è ovunque. Puoi leggere articoli, puoi ascoltare telegiornali, puoi costruire la tua dieta mediatica in mille modi differente, e con un costo limitato. Internet è il cuneo di questa rivoluzione. Gli stimoli sono ovunque, le fonti sono infinite, hai sempre qualcosa da imparare. Poi ti rendi conto che in questo processo c’è un’altra variabile: l’autorevolezza. Mi sto informando bene? Sto leggendo un articolo capace di riportare informazioni giuste? Non puoi sapere tutto, non in questo mondo. Questo vale anche nel mondo del web marketing, e in particolar modo del blogging. Ogni specializzazione è collegata al tuo lavoro strategico. Fare blogging non è solo scrivere per il web, è questo è un punto assodato. C’è l’aspetto strategico da considerare, la gestione del piano e del calendario editoriale. Poi c’è l’integrazione con i social network, e con la newsletter. C’è il processo di lead generation da inglobare, e devi contestualizzare il blog nell’ottica inbound marketing. Detto in altre parole, c’è un mondo da conoscere. Chi si limita a paragonare il blog alla scrittura – “Tanto che ci vuole, devi solo scrivere” – merita di bruciare all’Inferno per l’eternità. Ma lo stesso destino aspetta chi sacrifica la propria professionalità attiva per la teoria, per il continuo approfondimento. A un certo punto ti devi fermare e devi agire.

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