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La schiavitù del consenso nel mondo del blogging

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Diventare schiavi del consenso: situazione pessima, soprattutto quando si tratta di lavoro. Sei un blogger o un webwriter e consegni il tuo documento. Il cliente valuta in base ai suoi gusti personali ed esprime un giudizio negativo. “Non mi piace, non va in questo modo”. La mia domanda è semplice: preferisci un lavoro capace di intercettare i tuoi gusti o quelli dei tuoi potenziali clienti? Essere schiavi del consenso vuol dire anche questo: consegnare lavori in grado di ricevere grandi applausi dal cliente, ma inutili sul campo. Hai deciso di svendere la tua professionalità, hai deciso di percorrere la strada più semplice e meno fruttuosa. Ci sono casi che ti esonerano dalle colpe. Incontri clienti che dovrebbero essere rifiutati a prescindere, ma che accetti perché ti fanno comodo. Vogliono un semplice esecutore e tu li accontenti. Dipende sempre da quando mettono sopra al piatto. La chiarezza è tua amica: comunica tutto, avvisa il cliente, cerca di esporre il suo punto di vista. Non ti segue? Hai due soluzioni: 1.Mandale al diavolo, 2.Tappati il naso e continua. Se hai un brand forte e una buona agenda puoi permetterti l’opzione uno. Nella realtà non esistono situazioni pure: c’è sempre un cliente troppo grande che non vuoi perdere. Questo vale per i freelance, ma anche per i dipendenti. L’importante è lavorare sul tuo brand, sulla tua autorevolezza e sulla formazione per fare in modo che l’opzione due diventi marginale.

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Web Writer professionista: occhio alla rilettura

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Per la gestione del tuo blog/diario puoi anche permetterti qualche svista o di farti sfuggire un refuso: i tuoi lettori non ne avranno a male se scrivi inviece al posto di invece. Amano i tuoi post, ti seguono, ti leggono e sono disposti a perdonarti una vocale in più, una in meno o addirittura po’ con l’accento. Ma non puoi essere approssimativo o distratto se sei un web writer professionista. Motivo? Rischi di perdere clienti e di non conquistarne nuovi. Molti nemmeno fanno caso ai tuoi pasticci grammaticali o sintattici. Il rischio maggiore – se sei freelance capisci di cosa sto parlando – è fare una pessima figura davanti al tribunale dei tuoi colleghi. Ovvero quelli che possono da un momento all’altro passarti un cliente perché apprezzano le tue abilità, ti stimano e sanno di poterti affidare un lavoro senza temere figuracce. E quelli che possono chiederti un guest post da inserire nel loro blog. Senza dimenticare quelli che ti correggono in pubblico. Insomma, occhio ai refusi e a una revisione perfetta se vuoi lavorare nel mondo del Blogging, dell’inbound marketing e del copywriting. Occhio perché tutti ti tengono d’occhio.

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