L’origine misteriosa della parola "ok" | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

È diffusa ovunque, la conoscono tutti, la si usa sempre. È la parola “okay”, il vero grande contributo della cultura anglosassone al mondo. Tanto utilizzata e viva da non usurarsi mai e, al tempo stesso, è anche una delle parole con il maggior numero di (presunte) etimologie.
Fino al 1961 alcuni dizionari americani la hanno fatta derivare da una parola indiana choctaw: “okheh”, utilizzata dai missionari per tradurre “amen”. Dagli indiani, la parola si sarebbe trasferita alla lingua di alcuni schiavi neri negli stati del Sud e poi sarebbe entrata nel lessico comune della lingua inglese, fino a raggiungere tutto il mondo. Possibile? Alcuni pensano di no.
Un’altra ipotesi la fa derivare dal Bantu o dal Wolof. Sarebbe la trasformazione di waw-kay, importata negli States dagli schiavi africani. È una teoria sorta negli anni ’60 e accettata da qualche filologo solo nel 1981.