Per i 400 anni di Shakespeare. Il sonetto 33 come certamen traduttivo, di Franco Buffoni | NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADUZIONE | Scoop.it

Ungaretti tradusse ventidue sonetti (tra i quali il 33) nel 1943; queste traduzioni nel 1946 confluirono nella prima edizione dei quaranta sonetti di Vita di un uomo, rivisti per la seconda edizione del 1948. Il 1948 è anche l’anno della redazione da parte di Montale degli unici tre sonetti da lui tradotti. Montale tradusse dunque il sonetto 33 avendo ben presente la versione ungarettiana (con le varianti): per questo non è improprio il ricorso al termine certamen, vista anche la scarsa simpatia che – per ragioni di natura caratteriale, politica e poetica - scandiva i rapporti tra i due poeti.
In effetti i loro approcci traduttivi non potrebbero essere più differenti: rifacendoci a una moderna distinzione, potremmo definire source-oriented quello ungarettiano e target-oriented quello montaliano.