Immagino che nel settore giornalistico siano frequenti le “ultim’ora” e, quindi, le urgenze e che, comunque, per stare sul pezzo, i tempi siano strettissimi. Ci spieghi come funzionano le tempistiche in questo ambito?
È esattamente come immagini, i tempi sono da rullo compressore: nel migliore dei casi ho un paio di giorni per tradurre un articolo, ma molto più spesso solo poche ore. In realtà, essendo io un tipo particolarmente ansioso, questo genere di tempistiche mi è più congeniale: nelle mie incursioni in ambito editoriale soffro molto di più l’angoscia della consegna dilazionata, invece con i giornali via il dente via il dolore! A parte gli scherzi, ciò implica però un lavoro anche al limite del redazionale: così come tu hai poco tempo per tradurre, la redazione ha spesso altrettanto poco tempo per rivedere, quindi rispetto alla traduzione editoriale in senso stretto c’è molta meno possibilità di lasciare nodi irrisolti.