di Elena Sanna
"Ma come fanno i traduttori stranieri a rendere l’impasto lingua/dialetti di Gadda o il “padano” sui generis di Dario Fo, autori che pure godono all’estero di larga rinomanza? Se lo chiedono spesso quei traduttori italiani che si trovano alle prese con problemi analoghi offerti da autori di altre lingue: si pensi anche solo a Céline o a Ellroy. A una domanda del genere ha cercato di dare una risposta il secondo seminario dedicato all’opera di Andrea Camilleri che Giuseppe Marci ha organizzato, dopo quello dell’anno scorso, tra febbraio e maggio all’Università di Cagliari."