Ad interessarsi della relazione che intercorre tra la salute mentale ed i disturbi del sonno sono stati due ricercatori della Binghamton University, J. Nota e M. Coles, i quali hanno condotto uno studio successivamente pubblicato su Cognitive Therapy and Research.
L'obiettivo dello studio è stato quello di comprendere come le problematiche relative al sonno possono influire e condizionare disturbi d'ansia, depressione e disturbo post- traumatico da stress.
In questo studio sono stati somministrati a cento studenti universitari alcuni questionari con l'obiettivo di valutare le proprie abitudini di vita, quelle relative al sonno e la presenza o meno di pensieri negativi.
Secondo gli studiosi, avere un sonno irregolare, interrotto, che dura poco e che non soddisfa il reale fabbisogno di un soggetto, porta ad un aumento della frequenza di pensieri negativi e preoccupazioni, rispetto alla salute mentale di coloro che dormono bene, in modo sano e che vanno a letto presto.
Agendo sui ritmi sonno- veglia, creando le giuste condizioni per riposare bene e quindi migliorando l'igiene del riposo notturno, si potrebbero gettare le basi per migliorare le condizioni mentali delle persone che presentano ansia, stress e depressione.
A cura del Dott Federico Baranzini
Questo articolo mi pare confermi (indirettamente) la funzione di elaborazione inconscia di contenuti e stati mentali che svolge l'importante funzione psicobiologica del dormire. In questo senso, dormire poco e dormire male non può che lasciare dei carichi di lavoro supplementari al pensiero della veglia, carichi di lavoro che qui sono chiamati ansia e pensieri negativi.