Quale può essere il ruolo delle nuove tecnologie nelle diagnosi a lungo termine?
Proviene proprio dall'Università di Monaco un nuovo metodo di diagnosi che contempla l'utilizzo della tecnologia ed, in particolar modo, l'impiego della risonanza magnetica e dell'apprendimento automatico basato su metodi statistici.
Queste nuove tecnologie sono state impiegate su 116 soggetti ad elevato rischio clinico per psicosi e 120 con depressione ad esordio recente.
Seguendo i soggetti del campione in media per 329 giorni, è emerso che questa metodologia è stata in grado di predire risultati sul funzionamento sociale con un'accuratezza del 76,9% nei pazienti con psicosi e del 66,2% in quelli con depressione.
Il coordinatore dello studio, N. Koutsouleris, ha affermato: "Siamo riusciti a dimostrare che l'apprendimento automatico può essere usato per la diagnosi di disabilità sociale tra adolescenti e giovani adulti a rischio di sviluppare malattie psichiatriche, in particolare psicosi e depressione recidivante. Inoltre, abbiamo messo a punto un flusso di lavoro per ottenere una diagnosi a lungo termine solida, iniziando con dati clinici facili da ottenere e aggiungendo dati da imaging cerebrale per migliorare la previsione nei casi che potrebbero non essere previsti con sufficiente affidabilità".
A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra per la Cura della Depressione a Milano