Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano
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Covid-19: studi sul disagio psicologico nella popolazione cinese

Covid-19: studi sul disagio psicologico nella popolazione cinese | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Prima ancora di toccare il nostro Paese, la pandemia che stiamo vivendo ha riguardato la Cina con, anche qui, delle conseguenze importanti sia a livello fisico che psicologico.

 

Con particolare attenzione al disagio psicologico, sono stati condotti alcuni studi che hanno preso in considerazione diverse categorie di popolazione come coloro che avevano il Covid-19, i possibili infetti, gli individui sani che temevano il virus, i soggetti in quarantena, i giovani e le fasce relative alla terza età.

 

In linea generale, è emerso che coloro che avevano un'alta probabilità di essere stati contagiati e coloro che, seppur sani, temevano il virus, hanno riferito maggiori comportamenti riguardanti il controllo delle temperatura e la sterilizzazione compulsiva di ogni cosa con cui si è venuti a contatto; coloro che erano in quarantena hanno vissuto discriminazione e stigmatizzazione e, così come i soggetti sani che temevano l'infezione, un aumento dell'aggressività. Nei giovani, categoria più frequentemente a contatto con informazioni provenienti dai social, è risultato essere più facile l'innescarsi di uno stato psicologicamente stressante così come gli anziani i quali, soprattutto all'inizio, sono stati considerati i soggetti più a rischio.

 

A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano

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Coronavirus: ansia e depressione. Il prezzo pagato da chi è in prima linea

Coronavirus: ansia e depressione. Il prezzo pagato da chi è in prima linea | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

E' stato condotto uno studio da alcuni ricercatori cinesi al quale hanno preso parte 1257 persone tra cui medici ed infermieri schierati in prima linea per la lotta al coronavirus sia a Wuhan che nella provincia di Hubei.

 

Per mezzo di alcuni questionari somministrati al campione è stato valutato il grado dei sintomi di depressione, ansia, insonnia e angoscia, elementi riportati e mostrati dagli stessi partecipanti.

A tal proposito, il 70% ha riferito di provare angoscia, il 50,4% ha riportato sintomi di depressione, il 44,6% ha mostrato sintomi di ansia e il 34% insonnia.

 

Per i ricercatori: "Devono essere immediatamente attuati interventi speciali per promuovere il benessere mentale negli operatori sanitari esposti al Covid-19, con particolare attenzione a donne, infermieri e operatori in prima linea".

 

https://www.psichiatra-a-milano.it/test-scale-e-questionari-di-valutazione-psicopatologica/test-diagnostico-per-i-sintomi-del-gad-o-disturbo-dansia-generalizzato/ 

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Dipendenza affettiva, tratti ansiosi e stili di attaccamento

Dipendenza affettiva, tratti ansiosi e stili di attaccamento | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

In un mondo in cui ci si impegna per tutelare i propri spazi, le proprie libertà nel rispetto della persona che ci sta accanto, in cui allo stesso tempo soddisfare quel bisogno di attaccamento come bisogno di vicinanza fisica e psicologica, vi sono forme di ricerca ossessiva dell'altro, assoluta devozione e dedizione ai voleri altrui che portano a mettere in secondo piano bisogni, desideri, identità. In altre parole ciò può essere definito come Dipendenza affettiva.

 

Qual è il ruolo dell'ansia e quindi di uno stile relazionale ansioso nella Dipendenza affettiva? In una ricerca sono state prese in considerazione 112 persone alle quali sono stati somministrati diversi test online che riguardavano la Dipendenza affettiva. l'ansia di stato, lo stile relazionale ed in particolare le dimensioni riguardanti l'ansia rispetto all'abbandono e l'evitamento della vicinanza.

Sulla base dei risultati ottenuti, l'ìpotesi iniziale appare confermata ed è possibile affermare che l'ansia di stato risulta significativamente correlata alla Dipendenza affettiva, risultandone anzi il maggior predittore tra quelli misurati, con un effetto significativo diretto sulle manifestazioni di tale patologia.

 

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Coronavirus, come gestire stress e ansia

Coronavirus, come gestire stress e ansia | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Quello che stiamo vivendo non è un periodo semplice, ma un periodo in cui preoccupazione, ansia, incertezze e paure incontrollate regnano sovrane. Ed è proprio a questo a cui fa riferimento la Società Italiana di Psichiatria.

 

Così come affermato da E. Zanalda, presidente della Sip: "Il virus sta avendo un impatto violento sulla vita quotidiana, modificando le nostre vite e provocando l'annullamento o la posticipazione di centinaia di migliaia di eventi minori, ma importanti nella vita delle persone".

E ad agganciarsi a questo discorso è stato M. Di Giannantonio, presidente eletto della Sip il quale ha riferito: "Le notizie contraddittorie che circolano online e sui social, unite alle necessarie misure assunte, creano un mix ansiogeno che ha modificato la percezione di salute e benessere individuale".

 

Proprio sulla base di quanto ascoltato, detto, è importante attenersi alle comunicazioni ufficiali e ai mezzi di informazione autorevoli in quanto l'informazione corretta aiuta a contenere la paura. E' giusto non stravolgere le proprie abitudini quotidiane mettendo in atto comunque ciò che viene consigliato.

 

A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano

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Attacchi di panico: i meccanismi alla base del disturbo

Attacchi di panico: i meccanismi alla base del disturbo | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

In che modo è possibile spiegare il motivo per cui arriva un attacco di panico?

Diversi sono stati gli studiosi che si sono occupati di questo disturbo e molti lo hanno definito in funzione della presenza di una disregolazione del centro di allarme collocato nel locus coeruleus. Ma cosa accade?

 

Il centro appena citato si attiva, in condizioni normali, in presenza di un reale allarme elicitando nel soggetto due tipi di risposte: l'attacco o la fuga. Nel soggetto con disturbo da attacchi di panico, invece, è stata riscontrata un'alterazione di questo meccanismo portandolo a percepire il pericolo laddove non esiste. Infatti, il locus coeruleus si attiva come se fosse in presenza di un reale pericolo e prepara l'organismo all'attacco o alla fuga anche dove non è necessario.

 

Pertanto, il punto chiave del disturbo sembrerebbe essere caratterizzato, nelle persone che ne soffrono, dalla tendenza ad iniziare in modo inappropriato la reazione di attacco/fuga senza che vi sia un vero allarme da dover gestire e un vero pericolo da affrontare.

 

A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra per la Cura degli Attacchi di Panico a Milano

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Ansia: i benefici dell'attività fisica nella sua riduzione

Ansia: i benefici dell'attività fisica nella sua riduzione | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Quali sono gli effetti di un allenamento, di attività fisica regolare, costante sull'ansia?

 

E' stata pubblicata una ricerca su Frontiers in Psychiatry in cui è stato analizzato proprio il ruolo dell'esercizio fisico mettendo a fuoco, non solo la sua implicazione nella prevenzione di disturbi medici, ma anche la sua capacità di ridurre i livelli di ansia.

 

Così come è emerso dallo studio l'attività fisica regolare induce cambiamenti neurotrasmettitoriali soprattutto a livello della produzione di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell'umore, e una riduzione dei livelli di cortisolo, considerato l'ormone dello stress. In riferimento alla sfera psicologica, l'esercizio fisico regolare aiuta a concentrarsi sul presente senza rimuginare su possibili esiti futuri e a migliorare l'autostima e l'autoefficacia.

 

A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano

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Ansia: trovate 6 varianti genetiche

Ansia: trovate 6 varianti genetiche | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

L'ansia può essere legata a varianti genetiche? Quali? E perchè spesso ansia e depressione si presentano insieme?

Per poter dare delle risposte e spiegazioni a queste domande è possibile menzionare uno studio condotto alla Yale University, il quale ha preso in considerazione circa 200.000 ex militari americani.

 

Dallo studio è emerso che alcune varianti, nello specifico sei, sono risultate collegate a geni che permettono di gestire l'attività dei geni stessi, come ad esempio una variante di un gene coinvolto nel funzionamento dei recettori per gli estrogeni dell'ormone sessuale.

 

Secondo lo psichiatra J. Gelernter, docente presso la stessa Università: "Non c'è stata alcuna spiegazione per la sovrapposizione di ansia e depressione e altri disturbi della salute mentale, ma qui abbiamo trovato rischi genetici specifici e condivisi".

Per quanto però lo psichiatra ha affermato: "Questo è il più ricco insieme di risultati per la base genetica dell'ansia fatto fino ad oggi", si necessitano di ulteriori approfondimenti, dove il campione stesso sia più omogeneo e non composto dalla predominanza di soggetti di sesso maschile.

 

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Ansia indotta da rilassamento: quale spiegazione e quale rapporto col DAG

Ansia indotta da rilassamento: quale spiegazione e quale rapporto col DAG | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Per il trattamento di alcuni disturbi d'ansia come ad esempio il Disturbo d'ansia generalizzata (DAG) vengono spesso impiegate tecniche di rilassamento di cui è stata dimostrata l'efficacia nel ridurre l'ansia. In alcuni soggetti però è possibile assistere al fenomeno contrario ovvero un peggioramento dello stato ansioso chiamato ansia indotta da rilassamento.

 

Da alcuni autori quest'ultima è stata spiegata come l'ansia dovuta al timore di un possibile contrasto negativo da un punto di vista emotivo e quindi al desiderio di mantenere uno stato emotivo costantemente negativo come protezione rispetto a questa possibilità.

 

E' stato condotto uno studio con l'obiettivo di comprendere meglio il rapporto tra ansia indotta da rilassamento, DAG ed evitamento del contrasto. I partecipanti, dopo la compilazione di due questionari, sono stati suddivisi in tre gruppi: 32 soggetti con DAG, 34 con Disturbo depressivo maggiore e 30 soggetti che non hanno riportato alcun disturbo. In entrambe le due fasi dello studio i soggetti sono stati sottoposti a training di rilassamento, poi alla visione di un video che poteva suscitare paura o tristezza. In seguito a questo, nella prima fase i soggetti hanno risposto a delle domande per valutare bruschi cambiamenti nello stato emotivo e nella seconda a delle domande per misurare l'ansia provata durante la seconda sessione di rilassamento.

 

E' emerso che i soggetti con DAG risultavano maggiormente sensibili, rispetto agli altri due gruppi, ad un brusco passaggio a stati emotivi negativi. Inoltre, la sensibilità al contrasto emotivo negativo è risultata mediare la relazione tra DAG e ansia indotta da rilassamento in modo totale mentre in modo parziale la relazione tra Disturbo depressivo maggiore e l'ansia indotta da rilassamento.

 

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Hai paura di guidare? Affronta la tua fobia con un visore di realtà virtuale

Hai paura di guidare? Affronta la tua fobia con un visore di realtà virtuale | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Perchè non coniugare le tradizionali terapie con l'impiego di strumenti tecnologici di ultima generazione?

A suggerirlo è Idego Psicologia digitale, un'organizzazione che progetta e sviluppa sistemi tecnologici innovativi per la psicologia. Ad esempio, è possibile coniugare le tradizionali terapie per le fobie con la tecnologia.

 

Si prenda in considerazione la paura di guidare. Così come afferma il co-fondatore dell'organizzazione, S. Barbato, psicologo clinico: "Attraverso la virtual reality exposure therapy è possibile esporre il paziente in modo graduale allo stimolo fobico. Attraverso un visore di realtà virtuale l'individuo entrerà in contatto con le sue paure in un contesto sicuro e controllato. Una persona che ha paura di guidare, ad esempio, verrà esposta a diverse scene di guida. Il livello di difficoltà del percorso potrà essere settato sulle esigenze del paziente, modificandolo di volta in volta. Si comincerà da strade di facile percorrenza, per poi passare alle vie trafficate, attraversando gallerie ed abituandosi anche a stare al volante durante una giornata di pioggia. E' opportuno ricordarsi che è uno strumento integrativo e non sostitutivo della terapia tradizionale".

 

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Se l'ansia delle neomamme è patologica

Se l'ansia delle neomamme è patologica | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Sulla base di uno studio a lungo termine nel quale è stata monitorata la salute dei ragazzi durante la crescita, è stata condotta una ricerca presso l'Università di Bristol.

 

3199 adolescenti sono stati sottoposti a test di attenzione ed è stato notato che i figli di madri che avevano sofferto di disturbi d'ansia a livelli medi o alti durante la gravidanza o nei primi anni successivi, mostravano il doppio di sintomi di iperattività rispetto a chi aveva un genitore poco ansioso. Gli stessi risultati non sono stati riscontrati per la disattenzione.

 

La coordinatrice dello studio, B. Bolea, ha affermato: "L'ansia patologica può essere causa dell'iperattività dei figli durante l'adolescenza, ma non è quasi per nulla connessa ad altri sintomi dell'ADHD. Non possiamo essere sicuri al cento per cento che sia questa la giusta chiave di lettura. Potrebbero intervenire altri fattori, magari genetici, biologici o anche ambientali, ed è perciò uno studio da approfondire".

 

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Timidezza: caratteristiche e differenze con introversione e fobia sociale

Timidezza: caratteristiche e differenze con introversione e fobia sociale | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Alcune volte si commette l'errore di scambiare problemi che hanno un quadro ed una rilevanza clinica come ansia sociale o fobia sociale per timidezza. Per quanto vi siano delle similarità, esistono anche delle differenze rilevanti.

 

La timidezza rappresenta una condizione frequente e non clinicamente rilevante in cui convergono componenti affettive, cognitive e comportamentali che si tramutano in difficoltà ad esempio ad avviare una conversazione, a sostenerla, a strutturare delle amicizie.

 

L'ansia sociale rimanda ad un quadro clinico caratterizzato da una costante e sproporzionata paura nelle relazioni sociali, uno stato di intenso malessere psicofisico che costringe il soggetto ad evitare situazioni sociali per il timore di essere giudicato inadeguato dagli altri che si tramuta in comportamenti di evitamento per le situazioni temute.

 

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Realtà virtuale come aiuto contro l'ansia sociale

Quanto ed in che modo l'impiego della tecnologia ed, in particolare, della realtà virtuale può apportare dei benefici nel trattamento di alcuni disturbi come ad esempio il disturbo d'ansia sociale?

 

E' stato condotto uno studio che ha coinvolto pazienti con diagnosi di disturbo d'ansia sociale all'interno del quale è stato introdotto l'utilizzo della realtà virtuale nel trattamento cognitivo comportamentale del disturbo, con l'obiettivo di esporre virtualmente i pazienti ad ogni singola situazione temuta. Sono stati predisposti diversi setting come strade, autobus, caffè, supermercati, modificando, per mezzo dell'uso del computer, la quantità di folla presente in ogni ambiente virtuale.

Il trattamento ha previsto, inoltre, fasi di psicoeducazione e di ristrutturazione cognitiva delle credenze disfunzionali.

 

I soggetti sottoposti a quest'intervento hanno mostrato una riduzione dell'ansia sociale, risultato che si è mantenuto anche a distanza di 3 mesi dalla conclusione del trattamento.

Questo genere di intervento potrebbe essere auspicabile laddove il paziente mostra difficoltà o reticenza nell'esposizione in vivo alla situazione ansiogena, intervenendo sull'evitamento.

 

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Ansia sociale: la correlazione con il rischio di sviluppare dipendenza da alcol

Vi è correlazione tra l'ansia provata e l'uso o abuso di alcol? L'assunzione di alcol può essere considerata una risposta alle situazioni ansiogene? Tra i diversi disturbi d'ansia quale sarebbe quello che maggiormente correla con una dipendenza da alcol?

 

E' stato condotto uno studio dal Norwegian Institute of Public Health in cui sono stati intervistati 2.801 gemelli adulti per valutare la correlazione tra i diversi disturbi d'ansia e l'assunzione di alcol.

 

Tra le diverse tipologie di disturbi d'ansia, il disturbo d'ansia sociale si è mostrato come il disturbo con una più forte correlazione con l'alcolismo, ovvero questo disturbo è risultato essere correlato ad un più alto rischio di sviluppare successivamente una dipendenza da alcol, dato non rilevato per gli altri disturbi d'ansia.

 

Sulla base di questi risultati, si denota l'importanza della progettazione di piani di prevenzione e trattamento sia per il disturbo d'ansia sociale in sè, ma anche per gli effetti benefici che questi ultimi potrebbero avere nella prevenzione dell'alcolismo.

 

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Coronavirus: la paura del contagio e la rupofobia

Coronavirus: la paura del contagio e la rupofobia | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Il periodo e l'emergenza sanitaria che siamo chiamati a vivere sta comportando, in un modo o nell'altro, un cambiamento nelle vite di ognuno di noi. Siamo chiamati ad assumere comportamenti precauzionali come stare a casa , lavare frequentemente ed in modo approfondito le mani.

 

Quali effetti potrebbero avere questi comportamenti su coloro che già sono caratterizzati da disturbi della sfera psicologica come ad esempio la rupofobia? Ricordiamo che con il termine rupofobia si fa riferimento a quelle condizioni cliniche caratterizzate dalla fobia dello sporco.

 

Per quelle persone che erano già particolarmente suscettibili alle varie forme di contaminazione si potrebbe trovare conferma delle loro credenze e dei pensieri relativi al timore di essere contaminati, contagiati o contagiare e correre il rischio di aumentare i propri comportamenti conseguenti a questi pensieri. Non è da escludersi il fatto che queste persone mostrino più difficoltà nell'intraprendere una vita adattiva, equilibrata e serena.

 

Questo aspetto potrebbe farci capire quanto in questo momento prendere precauzioni rispetto ad eventuali contagi risulta essere necessario, ma quanto potrebbe risultare difficoltoso ancora di più per le persone caratterizzate da diverse forme di psicopatologia.

 

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Coronavirus. Gli Psichiatri: “L’epidemia ha due facce, una è ‘mentale’. Aumenta il rischio di ansia e depressione"

Coronavirus. Gli Psichiatri: “L’epidemia ha due facce, una è ‘mentale’. Aumenta il rischio di ansia e depressione" | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

La situazione che in questo momento sta vivendo tutto il mondo legata al virus di cui si hanno poche informazioni, porta con sè due risvolti, uno di tipo biologico e uno di tipo cognitivo.

 

Così come spiegato da E. Zanalda, Presidente della Società Italiana di Psichiatria:"Il timore di essere travolti da un'epidemia è amplificato dalla infodemia, la diffusione virale e velocissima, che in passato non esisteva, di notizie parziali e contraddittorie, quando non addirittura false, che può causare un crollo di fiducia nei rapporti tra le persone e nelle istituzioni, e rendere più potente l'effetto sulla psiche di un fenomeno che è sempre esistito".

 

M. Di Giannantonio, Presidente eletto della Sip, ha affermato: "Non siamo attaccati solo da un virus influenzale severo, ma anche da un'epidemia cognitiva che rischia di generare non solo spavento e confusione ma anche panico di massa e ansia da untori".

 

E allora, come fronteggiare le paure generate dall'infodemia? In primis, è opportuno attenersi alle comunicazioni ufficiali delle autorità sanitarie; riconoscere che le cose spaventose su cui portiamo l'attenzione non sono per forza le più rischiose; mantenere la calma ed evitare di prendere decisioni fino a quando il panico non è passato; non fare tesoro di ciò che si intercetta online e sui social media se non accuratamente verificato; rivolgersi al medico per dubbi e domande e, se compaiono sintomi legati all'ansia, al panico, alla depressione, rivolgersi ad uno specialista che, anche in questo momento, potrà accogliere le nostre paure.

 

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Ansia: il legame con l'alimentazione e il ruolo del microbiota intestinale

Ansia: il legame con l'alimentazione e il ruolo del microbiota intestinale | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Qual è il rapporto tra ansia e alimentazione e tra ansia, alimentazione e apparato digerente?

 

Può capitare che coloro che chiedono un consulto specialistico per un disturbo d'ansia, riportino e lamentino anche disturbi a carico dell'apparato digerente, in quanto gli aspetti emozionali sono fortemente correlati alle funzioni intestinali.

Inoltre, può capitare che in funzione del proprio stato ansiogeno ognuno sviluppi un proprio modo particolare di alimentarsi. Ad esempio, molte persone, in una condizione di ansia, rifiutano il cibo, altre, invece, vanno a ricercare cibi di gratificazione, spesso ricchi di carboidrati e grassi avendo sperimentato che possiedono un effetto calmante sul sintomo ansioso ed altri, infine, tendono a mangiare di più.

 

Studi in vivo su modelli animali hanno indagato la comunicazione tra cervello e intestino dimostrando come il microbiota intestinale sia alterato anche in condizioni di stress o di disturbi associati allo stress e di come si vada a perdere in parte la funzionalità della via metabolica degli acidi grassi a catena corta.

 

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Paura delle altezze: l'efficacia del trattamento tramite Realtà Virtuale

Paura delle altezze: l'efficacia del trattamento tramite Realtà Virtuale | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Viene definita acrofobia, indica la paura relativa alle altezze ed è stata oggetto di studio di molte ricerche dell'Oxford VR, un'azienda della medesima città che si è occupata di mettere a punto delle tecnologie immersive automatizzate.

 

All'interno di uno studio sono state reclutate 100 persone, per mezzo di annunci radiofonici, con paura dell'altezza, le quali sono state divise in due gruppi: il gruppo sperimentale è stato sottoposto ad una terapia basata sulla realtà virtuale, mentre il gruppo di controllo alle cure abituali. In particolare, nella terapia basata sulla realtà virtuale, ai soggetti è stato associato un coach avatar per suppotarli ed è stato chiesto loro di svolgere compiti interattivi in un edificio virtuale di dieci piani alla presenza di uno psicologo. Sono stati, inoltre, somministrati dei test psicometrici di interpretazione delle altezze prima del trattamento e altrettanti test in seguito.

 

Dall'analisi dei risultati è emerso che i soggetti assegnati al gruppo sperimentale e quindi sottoposti al trattamento virtuale sono stati caratterizzati da una maggiore riduzione della paura dell'altezza rispetto ai soggetti del gruppo di controllo. Inoltre, hanno mostrato riduzione dell'evitamento, ma allo stesso tempo un aumento del disagio relativo alla simulazione.

 

Per quanto le modalità di selezione dei partecipanti possono rappresentare un limite allo studio, quest'ultimo apre la strada ad ulteriori studi riguardanti l'impiego delle tecnologie digitali a livello terapeutico.

 

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Mindfulness: l'utilizzo nel trattamento di fobie e disturbi di natura traumatica

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Che cosa si può affermare in riferimento all'impiego della mindfulness nel trattamento dei disturbi d'ansia come ad esempio le fobie?

 

E' possibile menzionare uno studio di recente formulazione in cui il campione è stato diviso in gruppo sperimentale in cui i soggetti hanno seguito un training basato sulla mindfulness della durata di 10-20 minuti quotidiani nell'arco di quattro settimane ed in gruppo di controllo il quale non ha ricevuto alcun training.

Sono state condotte delle fasi di condizionamento e di estinzione con l'obiettivo di valutare il ruolo della mindfulness nel mantenimento di quest'ultima durante il recupero spontaneo. Nello specifico, uno stimolo neutro è stato associato alla somministrazione di una leggera scossa elettrica seguita da una prima fase di estinzione ottenuta ripresentando gli stessi stimoli, in questo caso disgiunti dalla scossa elettrica. Il giorno dopo è stata proposta una seconda sessione di estinzione per valutare l'effetto del tempo trascorso sul mantenimento della stessa.

 

Dall'analisi dei dati non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi in relazione all'apprendimento dell'estinzione, ma solo il gruppo di controllo ovvero il gruppo che non era stato sottoposto al training mostrava la presenza ed il recupero spontaneo, confermando di conseguenza l'ipotesi iniziale per cui potesse esservi un effetto specifico sul mantenimento dell'estinzione.

 

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Dagli Stati Uniti l'allarme "Ria": quando l'ansia cresce rilassandosi

Dagli Stati Uniti l'allarme "Ria": quando l'ansia cresce rilassandosi | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Tutti i soggetti sottoposti a rilassamento rispondono allo stesso modo?

Così come notato da alcuni studi tra cui quello condotto nel 2012 presso l'Università di Cincinnati e quello del 2019 pubblicato sul Journal of affective disorders, non tutti rispondono allo stesso modo. Alcuni soggetti sperimentano ciò che viene chiamato "Ria" ovvero ansia indotta da rilassamento.

 

Secondo l'autrice del primo studio, C. Luberto: "L'ansia indotta da rilassamento si sperimenta quando si entra in uno stato parasimpatico, di relax, subito seguito da un'impennata del battito cardiaco, la respirazione diventa meno profonda e si sperimenta una crescita dell'ansia".

In riferimento, invece, al secondo studio, H. Kim ha affermato: "Queste persone pensano che la preoccupazione li aiuti ad affrontare lo stato d'ansia mentre il rilassamento no. Tuttavia, in realtà, è più sano lasciarsi andare e permettersi di sperimentare cambiamenti emotivi negativi. Il riposo è spesso prescritto in situazioni d'ansia. In questo caso non può esserlo. Le persone con Ria possono beneficiare, invece, di trattamenti come il far fronte alle proprie paure in un contesto terapeutico o con la partecipazione a sessioni di relax controllato e supervisionato".

 

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Ansia da scuola, come trasformare l'errore in un momento di crescita

Ansia da scuola, come trasformare l'errore in un momento di crescita | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Spesso i ragazzi in età scolare sono sopraffatti dall'ansia dell'errore, del fallimento e più in generale dall'ansia per la scuola. Com'è possibile aiutarli e fare in modo che essi fronteggino queste situazioni?

 

A tal proposito, D.Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo presso l'Università degli Studi di Padova, ha affermato: " Il porsi più come giudici di una prestazione che alleati del bambino nel suo percorso di apprendimento è un grosso errore che gli insegnanti fanno. Questo atteggiamento porta più facilmente gli studenti a provare emozioni negative, come paura di sbagliare e colpa per gli errori che compiono. Succede quindi che gli studenti stabilizzino delle memorie in cui i contenuti didattici si mescolano e si associano ad esperienze emotive negative. Così ogni volta che un bambino recupererà ciò che ha imparato, recupererà anche quelle emozioni. Il fallire diventa qualcosa di cui avere paura nella misura in cui il fallimento viene visto come qualcosa di cui vergognarsi e che difficilmente possiamo modificare. Se invece si abitua un bambino a vedere al fallimento come punto di partenza per imparare qualcosa di nuovo, l'atteggiamento cambia. Possiamo motivare gli studenti all'apprendimento proponendo loro attività che si collochino nel livello ottimale di sfida".

 

A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano

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Ansia da lavoro? Riposate e mangiate bene

Ansia da lavoro? Riposate e mangiate bene | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Quante volte ci è capitato di provare ansia e sconforto anche solo all'idea di dover portare a termine un lavoro e all'idea di non rendere al meglio.

 

Per fronteggiare le situazioni di stress e di ansia in ambito lavorativo, è possibile impegnarsi mettendo in atto dei piccoli accorgimenti.

In primis, è importante avere ben chiaro l'obiettivo che, sul lavoro, vogliamo raggiungere. Quest'obiettivo però deve essere realistico e perchè no, scomporlo in obiettivi più piccoli ad esempio giornalieri o settimanali. E' importante organizzarsi avendo ben chiaro qual è il compito con la più alta priorità ed iniziare proprio da quello.

Da non sottovalutare è il riposo, quindi un giusto sonno da un punto di vista qualitativo e quantitativo, una sana alimentazione, assicurando al nostro corpo il giusto quantitativo di nutrienti, attività fisica regolare ed, infine, il tempo da dedicare a se stessi in quanto, oltre a rappresentare un qualcosa che si fa per se, agevola la produttività in ambito lavorativo.

 

A cura del dott Federico Baranzini - Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano

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Ansia sociale e disregolazione emotiva negli adolescenti

Ansia sociale e disregolazione emotiva negli adolescenti | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Esiste una relazione tra l'ansia sociale e le strategie di regolazione delle emozioni?

 

Ad occuparsi di quest'aspetto è stato uno studio nel quale sono stati presi in considerazione 30 soggetti con un'età compresa tra 11 e 16 anni con diagnosi di ansia sociale e 36 soggetti appartenenti al gruppo di controllo. Il campione è stato sottoposto ad un questionario self-report per la valutazione e misurazione dell'ansia sociale e ad un questionario per la valutazione delle diverse strategie di regolazione delle emozioni.

 

Dall'analisi dei dati è emersa una correlazione significativa tra le strategie di regolazione emotiva disadattive e il disturbo d'ansia sociale. In altre parole, il gruppo sperimentale ha mostrato punteggi più bassi nell'uso di strategie adattive in riferimento, nello specifico, alla paura e alla tristezza, a differenza della rabbia per la quale non è stata trovata alcuna differenza significativa.

 

Lo studio mette in evidenza l'importanza, all'interno di un percorso di psicoterapia, della focalizzazione dell'attenzione sull'adeguata gestione degli stati emotivi negativi e l'impiego di strategie adattive per quanto riguarda la regolazione delle emozioni.

 

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Disastri naturali e conseguenze sulla salute mentale

Disastri naturali e conseguenze sulla salute mentale | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Quali conseguenze possono manifestarsi a livello psichico dopo aver assistito a disastri sia naturali che provocati dall'uomo?

E' stato condotto uno studio dall'Oxford Academy il quale ha cercato di indagare e mettere in relazione le capacità di adattamento alle avversità, lo stress indotto dall'evento, i disturbi d'ansia correlati come ad esempio il disturbo post traumatico da stress, sintomi depressivi e disturbi del sonno in 165 soggetti a distanza di due anni dal terremoto di Haiti.

 

E' emerso che il 60.4% dei soggetti riferiva di aver provato paura di morire durante il terremoto, il 94% ha sperimentato sintomi di insonnia conseguenti ed il 43% mostrava incubi notturni. Non solo, il 42.4% mostrava una sintomatologia legata al PTSD mentre il 21.8% riportava sintomi depressivi.

E' emersa una correlazione positiva tra i disturbi del sonno e lo stress peritraumatico, il PTSD ed i sintomi depressivi, mentre non è stata rilevata alcuna correlazione significativa con i fattori di resilienza.

 

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Disturbi infiammatori: l'esordio precoce incide su ansia e depressione

Disturbi infiammatori: l'esordio precoce incide su ansia e depressione | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

E' stato condotto uno studio che ha preso in considerazione disturbi infiammatori cronici e disturbi quali ansia e depressione per comprendere se questi ultimi siano una risposta allo stress psicologico dovuto al vivere un'infiammazione cronica oppure una risposta derivante da un'alterazione funzionale e/o strutturale del cervello.

 

Dai risultati ottenuti per mezzo dello studio condotto da A. Dregan insieme ad altri colleghi, è emerso che il rischio di soffrire di ansia e depressione nei soggetti con disturbi infiammatori cronici è del 16% rispetto ai soggetti appartenenti al gruppo di controllo. E' stato notato anche che quando il disturbo infiammatorio è collocabile prima dei 40 anni, il tasso di comrbilità sale al 71%.

 

Per quanto lo studio in questione non permette di definire il nesso di causalità tra le due classi di disturbi presi in considerazione, introduce l'importanza dell'attenzione da rivolgere alle due categorie di disturbi.

 

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Senso di responsabilità: se è troppo genera ansia

Senso di responsabilità: se è troppo genera ansia | Disturbi d'Ansia, Fobie e Attacchi di Panico a Milano | Scoop.it

Quali implicazioni sulla salute mentale può avere un eccessivo senso di responsabilità? E quest'ultimo a cosa può predisporre?

 

Due ricercatori, uno dell'University of Hiroshima e l'altro dell'University of Central Florida di Orlando hanno condotto uno studio per valutare se vi è correlazione tra il senso di responsabilità e la probabilità di sviluppare problematiche legate all'ansia come il Disturbo ossessivo compulsivo ed il Disturbo d'ansia generalizzato.

Per lo studio sono stati somministrati questionari online ad un gruppo esiguo, non rappresentativo della popolazione generale, di studenti universitari americani per misurare il loro senso di responsabilità ed, in seguito, il loro grado di suscettibilità alle due problematiche legate all'ansia.

 

Sono stati identificati tre tipi di responsabilità eccessiva ovvero la volontà di prevenire o evitare pericoli e danni, la responsabilità personale ed il senso di colpa per i risultati negativi, la tendenza a continuare a rimuginare sui problemi.

L'analisi delle risposte degli studenti ha evidenziato che, coloro che avevano ottenuto punteggi più alti nelle domande che testavano i livelli di responsabilità, avevano maggiore probabilità di mostrare comportamenti simili a quelli dei pazienti affetti da Disturbo ossessivo compulsivo o Disturbo d'ansia generalizzato. Il legame più forte è stato rilevato tra questi disturbi e i tipi 2 e 3 di responsabilità eccessiva.

 

Lo studio è stato considerato dai ricercatori come uno studio preliminare dal quale trarre spunto per effettuare indagini più approfondite.

 

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