Il 25% delle malattie negli adulti ed oltre il 33% nei bambini sotto i 5 anni sono dovute a cause ambientali evitabili. 13 milioni sono le morti attribuibili annualmente ad esposizioni ambientali.
Cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, cattiva qualità dell’aria, desertificazione, deforestazione, contaminazione spesso irreversibile delle falde acquifere e della catena alimentare, crescita esponenziale del campo elettromagnetico a causa delle comunicazioni via etere, sono la diretta conseguenza di uno “sviluppo” di tipo lineare avente come obiettivo la crescita illimitata del prodotto interno lordo (PIL): “sviluppo” davvero paradossale[1] visto che sta mettendo a rischio non solo l’equilibrio dei vari ecosistemi, ma la sopravvivenza stessa della nostra specie!