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Quanto cibo si spreca in famiglia? Sicuramente troppo, considerando anche il periodo di recessione economica che consiglierebbe scelte più sagge da parte di tutti: adulti e più giovani, famiglie e single. Quanto ai numeri, per ora, quelli più affidabili, e al tempo stesso preoccupanti, li ha diffusi la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura: un terzo del cibo prodotto finirebbe nella spazzatura, per un spreco che arriverebbe a costare anche 550 miliardi di euro l’anno. Un comportamento non più sostenibile, nell’ottica della tutela della salute dell’uomo e del pianeta
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Per il consueto appuntamento conviviale nelle festività di fine anno, il menu presentato da IL MARKO è "su misura". Piatti semplici, della tradizione popolare, elaborati con prodotti genuini kmZero e un pizzico di aromi esotici, una scelta di ingredienti che raccontano di storia e cultura. Proposte che soddisfano i palati più fini, le bocche più esigenti e... il bilancio di fine anno (quest'anno ancora molto difficile).
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Risalgono ai coloni greci e agli Etruschi le prime tecniche di coltivazione della vite e di elaborazione enologica nel territorio marchigiano.
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Il ciavarro (in dialetto ripano, "lu ciavarre") è un piatto originario della città di Ripatransone, nel Piceno, una sorta di minestra a base di legumi. una sorta di minestra a base di legumi. che ricorda sia la "mesciua" ligure sia i cicci maritati del Cilento
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Nel territorio di Serra de' Conti, sulle colline del Verdicchio, si coltiva con tecniche a basso impatto ambientale una varietà particolare di cicer...
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Un’altra chicca per coloro che apprezzano i nettari d’intensa personalità, in grado di elargire pathos e sensazioni anche… a distanza di tempo dall’assaggio.
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La primavera ci regala la delicatezza degli asparagi – bianchi o verdi – questi ultimi indicati soprattutto per risotti e minestre. Nel Veneto la loro produzione è presente in diverse località: dalla costa sino ai colli. Parlando di asparagi è doveroso annoverare quello bassanese che nel 2007 ha ottenuto la D.O.P (Denominazione di Origine Protetta).
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Un tempo c’erano uomini che viaggiavano per le quattro valli della Carnia carichi di un pesante zaino a forma di ‘mobiletto’, una sorta di emporio in miniatura in cui trasportavano un po’ di tutto: tessuti, piccoli oggetti di artigianato, spezie, perlopiù provenienti dal Medio Oriente attraverso Venezia.
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Piatto della tradizione marchigiana..un tipo di pasta fatta senza uova, un misero surrogato delle tagliatelle, che veniva arricchita nel gusto con ritagli di maiale, aromi dell'orto e pomodori freschi.
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Nell'Oltrepò Mantovano, nella zona sud-est della provincia di Mantova, forse non tutti sanno che vi si trova il pregiatissimo tartufo bianco. Questo territorio, infatti, per la rara combinazione di suolo, clima e habitat ben bilanciati, sono una vera e propria tartufaia naturale, scenario ideale per la nascita e lo sviluppo del Tuber magnatum Pico In questa area a ridosso dell'argine maestro del grande fiume si trova il piccolo paese di Borgofranco sul Po, un piccolo centro abitato caratteristico della Bassa mantovana. La sua collocazione nella Pianura Padana lo pone nel cuore della Valle del Tartufo Mantovano e fa parte della prestigiosa Associazione Nazionale Città del Tartufo.
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La viticoltura è stata alla base dell'economia isolana per lunghi periodi storici, condizionandone la vita e i costumi degli stessi abitanti. Le colture sull'isola si estendono dalle coste .
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Già in epoca oggi “remota”, il XIX secolo, si cominciò ad avvertire la necessità di realizzare una difesa dei nomi di origine geografica per tutelare la credibilità dei coltivatori di uve autoctone e i produttori di vini genuini e, nel contempo, garantire i consumatori su una qualità dei prodotti acquistati, l’autenticità della principale caratteristica che attesta la tipicità di un vino e la sua origine.
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Forse il suo nome significa “battito di ali” o “clamore e suoni di corni” oppure più semplicemente è l’estensione topografica del nome personale “Clante”, frequente tra gli Etruschi. Il grande sviluppo della viticoltura dall’avvento dei Medici all’intuizione del Barone Ricasoli ha portato alla nascita di un vino di rinomanza internazionale grazie anche all’orografia collinare, alle diverse tipologie di terreno dall’argilloso al sabbioso e alle speciali tecniche di vinificazione che gli conferiscono una maggiore vivezza e rotondità.
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Le testimonianze della produzione e del commercio dei vini in quest’area risalgono al primo millennio a.C.. Perfino il grande poeta Francesco Petrarca fu sopraffatto dal fascino dei Colli Euganei, al punto da acquistare una casa ad Arquà nel 1373, motivando la scelta con la bontà del vino che vi veniva prodotto. L’origine vulcanica dei Colli Euganei rende il terreno ricco di sostanze minerali e perciò favorevole alla viticoltura, erede diretta dei domini di terraferma della Serenissima.
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E'stata la base dell'alimentazione dei nostri nonni in quanto il granturco si produceva con facilità nelle nostre campagne e costava poco. Vecchi proverbi citano: "un poru contadì fadica e stenga, lu meju pastu sua è la pulenda" oppure "6 dì 12 pulende
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Un piatto tipico di questo territorio marchigiano, cucinato come un tempo e che ogni anno viene riproposto nelle sagre di paese.. reso inconfondibil...
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Una ricetta ripresa dall'usanza povera di non buttare mai niente.Gli gnocchi di polenta erano chiamati "Suricitti" per la loro forma che assomiglia ...
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La cornice descrittiva dell’Amarone Trabucchi D’Illasi è legata al suo terroir – opulento come pochi altri, e da lustri dedicato alla coltura della vite attraverso incanti ...
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Fra il Lago di Iseo e il Lago di Garda, la provincia di Brescia vanta un territorio ricco e fertile. Lo spiccato clima mediterraneo presente in queste zone favorisce la coltivazione di vitigni nobili e la produzione di vini prestigiosi come il Botticino DOC. Le colline rocciose bresciane vantano una tradizione vitivinicola antichissima, testimoniata dal rinvenimento di alcuni reperti fossili della Vitis Silvestris, antenata della Vitis Vinifera Sativa, risalenti addirittura a 5000 anni a.C..
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Si è tenuto a Roma la prima riunione del “Forum per la Sostenibilità Ambientale del vino”, nato con l’obiettivo di far emergere indicatori unici, condivisi e comparabili per misurare la “sostenibilità del vino”. Il Forum, svoltosi presso la sede del Gambero Rosso, è stato un momento di discussione e confronto non sulla qualità del vino italiano, che non è messa in discussione, bensì sulla sua valorizzazione diretta dovuta a una modalità di produzione sostenibile
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Una pietanza legata alla cucina povera che non doveva mai mancare nella prima colazione della mattina di Pasqua marchigiana, era la frittata con la mentuccia che arricchiva la varietà già abbondante di cibo presente sulle tavole marchigiane
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Evento immancabile per chi ama i vini passiti è a Volta Mantovana (MN) per l’ XI edizione della “Mostra Nazionale dei Vini Passiti e da Meditazione”(www.vinipassiti.com). Come ormai tradizione, la Mostra si svolgerà presso lo storico Palazzo Gonzaga, le sue Scuderie e gli splendidi giardini terrazzati all’italiana.
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la struttura di Alvignano è interessante sapere che è il primo centro di vinoterapia del Sud Italia che rispetta in pieno il disciplinare dei trattamenti registrato in Francia, proponendo cure a base di vinoterapia che spaziano da un bagno nel vino rosso caldo dalle virtù drenanti all'immersione in botti di acquavite fresca, fino ai massaggi e gommage con olio di semi d'uva, estratti di piante, miele e tutto ciò che di naturale possa giovare. Ogni mese è buono per godere delle “coccole” del vino e qui al Casolare diVino tutto ruota intorno al nettare degli dei, dal vino fino ad arrivare alla vinoterapia
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