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CAPOGIRI DA SERTRALINA?

DOMANDA

Egr. Dottore. Una persona a me cara soffre di disturbo bipolare. Per anni il suo precedente psichiatra l'ha curata con la fluoxetina. il nuovo psichiatra ha sotituito il farmaco con gabapentin 100 e Zoloft, per il primo mese da 50 e poi da 100. Da subito sono apparsi effetticollaterali quali tachicardia agitazione nausea crampi sudore non riferiti dallo psichiatra e con aumento del dosaggio, i sintomi si sono acuiti e sono apparsi confusione, mancanza di appetito, capogiri, forte agitazione. Volevo capire se si tratta di una fase di adattamento al farmaco destinata a scemare o se è il caso di sotituirlo e se non si tratta del farmaco.

RISPOSTA

Gentile Utente, la terapia con Zoloft come con Fluoxetina, entrambi farmaci Antidepressivi serotoninergici della categoria SSRI, presenta un periodo di passaggio di circa 3 settimane nel quale i sintomi collaterali possono prodursi ache intensamente lasciando caratteristicamente al paziente la sensazione di peggiorare. In realtà tale effetto è transitorio, autolimitantesi e non correlato all'efficacia terapeutica.

La nausea è l'effetto indesiderato più comune. Vi è poi la gastralgia, cefalea e alterazioni dell'alvo. Questi effetti indesiderati sono dose-dipendenti e sono spesso di natura transitoria con il proseguimento del trattamento.

Le segnalo che l'insorgenza di sintomi di mania/ipomania è stata segnalata in un piccolo numero di pazienti trattati con antidepressivi e farmaci SSRI inclusa la sertralina. Pertanto, la sertralina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con anamnesi positiva di mania/ipomania. È necessaria un'attenta supervisione da parte del medico. Il trattamento con sertralina deve essere interrotto nei pazienti che entrano in una fase maniacale.

Il gabapentin appartiene alla categoria dei farmaci antiepilettici ma in psichiatria viene utilizzato per la gestione della sintomatologia dei Disturbi Bipolari proprio per le proprietà stabilizzanti e antiimpulsive. Tali farmaci possono indurre stanchezza, sonnolenza, capogiti e tachicardia. 

A cura di Dott Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano e Como
www.Psichiatra-a-milano.it

SSRI E MITI SUGLI ANTIDEPRESSIVI

DOMANDA:

Buongiorno dottore sono una donna di 50 e da alcuni anni prendo fluoxren 20 mg ,prima lo prendevo a cicli adesso sono piu di 5 anni che lo prendo ogni giorno il mio pischiatra dice che ormai sono dipendente,ma perche avviene questo? allora devo prenderlo a vita?

RISPOSTA:

Gentile Signora, il fluoxeren fa parte della categoria degli antidepressivi SSRI e come tale è escluso che possa dare una forma di dipendenza intesa come quella delle sostanze stupefacenti. Siccome questi farmaci inducono dei cambiamenti a livello recettoriale è necessario non sospenderli all'improvviso, ma progressivamente, per dare il tempo al cervello di abituarsi.
Circa la possibilità di assumerli per molto tempo, questo dipende unicamente dal tipo di risposta e dalla tendenza alla recidiva che lei ha mostrato o che rischia di avere se li sospendesse troppo presto. In altri temini è un aspetto che va considerato e valutato con il proprio psichiatra. Sicuramente le linee guida prescrivono molti mesi di assunzione per prevenire le ricadute.
Le linee guida (The British Journal of Clinical Pharmacy Vol.1 December 2009) parlano di una assunzione non inferiore a 6 mesi e fino anche a tre anni in casi recidivanti. Ma non viene escluso che possano anche essere assunti per tutta la vita se clinicalmente valido e sotto stretto controllo medico specialistico.

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SSRI CITALOPRAM E ESCITALOPRAM

RISPOSTA:

Buongiorno, mia mamma (60 anni) prende da diversi anni il Laroxil in gocce per dormire (sotto prescrizione medica, ovviamente) ma adesso vorrebbe cambiare perchè non fa più tanto effetto. Due amici di famiglia sappiamo che assumono citalopram in pastiglie ed escitalopram in gocce per curare questo disturbo ma desideravamo sapere che differenza c'è tra i due principi attivi e, secondo Lei, quale dei due è meglio assumere, così da poter andare poi dal nostro medico preparati. Nel ringraziarLa anticipatamente, porgo cordiali saluti.

RISPOSTA:

Gentile Sig.ra Stefania le molecole/specialità che cita (tre: citalopram, escitalopram e laroxyl che contiene amitriptilina) appartengono alla categoria degli antidepressivi. I primi due alla categoria degli antidepressivi SSRI o Inibitori Selettivi del re-uptake della serotonina e il terzo alla categoria dei farmaci triciclici. Questi farmaci vengono usualmente utilizzati (in quanto indicati clinicamente) alla cura della depressione e in aggiunta ad altri farmaci alla cura di altre sindromi (per esempio ansiose). Solitamente non vengono indicati come farmaci di prima scelta per la cura dell'insonnia (in senso stretto) a meno che non sia compresente una sottostante depressione o una sindrome ansioso-depressiva che abbia prodotto la comparsa di insonnia (quindi giustificandone l'uso). Circa le differenze (nella terapia della depressione maggiore): il citalopram è un farmaco sintetizzato precedentemente rispetto al escitalopram che nè è una derivazione (per la precisione il suo enantiomero) a maggiore rapidità di azione e minore incidenza di effetti collaterali, ma a parità di efficacia (secondo alcuni studi comparativi pubblicati: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16575428) con altri SSRI. Il consiglio quindi è di presentare al medico i sintomi e di lasciare che sia lui a consigliare alla paziente il farmaco più idoneo.

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